Mauro Villa è il prossimo. La Pallacanestro Varese è pronta ad accogliere in pianta stabile in Prima Squadra un altro talento della cantera sempre più proficua targata Varese Basketball. Il ragazzo di Mendoza sarebbe infatti il prescelto del club biancorosso per seguire le orme che negli ultimi anni sono state di Librizzi ed Assui, entrando in maniera fissa e concreta in quello che è il giro della Serie A.

Classe 2004, argentino ma di formazione italiana, Villa andrà a completare il parco italiani del roster biancorosso: un ragazzo giovane ma anche pronto per allenarsi al massimo con i senior e cercare di ritagliarsi qualche minuto in partita, continuando così quel percorso di crescita che solo l’infortunio alla spalla della passata stagione ha rallentato,

Villa, però, è un lottatore nato: lo ha dimostrato nel percorso di recupero, ormai completato da questo infortunio e lo si vede in campo dove è un vero e proprio “toro” dotato di grande versatilità (è in grado, a livello giovanile e di B Interregionale, di giocare benissimo sia da play che da guardia ed anche, all’occorrenza, da ala piccola ma in occasioni più estreme) e di una fisicità debordante, soprattutto quando occupa il ruolo di 1 e di 2.

Un giocatore che non ama tanto tirare da fuori quanto di penetrare al ferro con decisione e potenza e che, soprattutto, ha la propensione alla lotta sotto le plance per andare a rimbalzo. Qualità importanti che lo hanno messo al centro dell’attenzione in questa estate di valutazioni da parte di coach Kastritis per la scelta di quale giovane aggregare alla Prima Squadra. Villa che poi in società gode del gradimento altissimo di Luis Scola che in lui vede un vero e proprio talento, così come lo vedeva coach Herman Mandole che non aveva mai nascosto che, qualora fosse rimasto a Varese, avrebbe portato Villa in Serie A nella stagione 2025/2026, sulla falsariga del percorso fatto fare ad Assui e tutto a Mandole si può contestare ma non certo la bravura nel crescere e valutare i giovani.

Chiaro che ipotizzare a priori per Villa lo stesso percorso di Librizzi o Assui (sarebbe il suo sogno, come raccontatoci qualche mese fa) sarebbe sbagliato ed ingiusto nei confronti del ragazzo e del giocatore, però che la prospettiva a cui mira il club è quella, nella speranza che poi Villa sappia rispondere al meglio a quelli che saranno gli stimoli e le richieste che gli arriveranno dallo staff tecnico, sapendo di poter contare su un coach come Kastritis che con i giovani ci sa fare eccome.

Alessandro Burin

Articolo precedenteIl Cantello Belfortese spalanca le porte al futuro, Silva Fernandes: “Continuiamo a crescere”. Al via gli open day
Articolo successivoVenerdì 27 giugno – Shai Gilgeous-Alexander: “Hanno pronosticato la nostra caduta a ogni passo del cammino e quando abbiamo vinto si sono comportati come se fosse tutto secondo previsione”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui