Dopo il bel successo sul campo di Napoli dove Varese ha preso saldamente le redini al 10′ per non mollarle più e con una classifica che fornisce un po’ più di respiro ai biancorossi, la squadra di coach Kastritis cerca contro la Dinamo Sassari i punti della sicurezza appellandosi ad una difesa diventata certezza nei momenti critici e ad un Jaylen Hands assolutamente mortifero quando deve alzare la mano in fase offensiva. Di fronte ci sarà la Dinamo dell’ex Bulleri: subentrato in panchina a stagione in corso, il “Bullo” si sta guadagnando la conferma sul campo con ottime prove dei suoi.

In cabina di regia troviamo l’unico superstite della scorsa stagione ovvero Cappelletti che è stato autore di una ottima stagione d’esordio in A con Verona e si trova al secondo anno del biennale firmato coi sardi. Quasi 9 punti di media e più di 4 assist a gara sono il suo ottimo biglietto da visita  in poco più di 20′ di gioco. A dar manforte in questa posizione da circa un mese è arrivato Briante Weber, play visto a Reggio Emilia nella scorsa stagione. Numeri non esaltanti fin qui per lui, ma sono i fatti a dargli ragione con Sassari che ha più vittorie che sconfitte con Weber in campo. Poi c’è Justin Bibbins, ruspante playmakerino di soli 173 centimetri che non ha certo paura ad entrare e subire falli: 4,2 falli subiti a gara per lui con oltre l’85% ai liberi e più di 12 punti realizzati a partita. Nel suo passata tanta Europa partendo dalla Polonia dove ha scalato posizioni fino ad arrivare al Legia Varsavia, poi 4 anni in Francia: due a Pau Orthez, dove ha vinto una Coppa di Francia, e due a Nanterre. Sempre nel reparto play guardie troviamo un gradito ex: Matteo Tambone. Per lui tre anni in maglia biancorossa nell’ormai lontano periodo 2017-2020: passano gli anni anche per il giocatore romano che a maggio compirà 31 anni. 5,6 punti con il 36% da 3 il suo biglietto da visita in questa annata sarda. Nel reparto guardie ci sono anche Brian Fobbs, di cui parliamo nella rubrica occhio a.., ed Erten Gazi, giocatore dal passaporto cipriota finito ai margini delle rotazioni nelle ultime gare. In ala piccola è assente da lungo tempo per infortunio Udom e di questo spazio ha approfittato Giovanni Veronesi, classe ’98, che ha colto al volo l’occasione. Reduce da anni in A2 in squadre non di vertice – Agrigento, Latina, Mantova, Piacenza – ha dimostrato di valere la A con fisico e tiro: 38% da 3 in questa stagione e 6,2 punti di media con un massimo di 24 nella vittoria contro Trieste. C’è poi un giocatore dal talento sconfinato come Bendzius che può giocare nei due ruoli pur essendo più ala forte che piccola. Il quasi 35enne lituano viaggia a 11,8 punti con una superlativa percentuale al tiro pesante che sfiora il 41% su quasi 5 tentativi a gara. Non scopriamo certo oggi le sue capacità. Uno degli ultimi arrivati è Rashawn Thomas, cavallo di ritorno in quel di Sassari dove aveva già giocato nella stagione 2018/19 conclusasi con Gianmarco Pozzecco in finale ed una insperata finale playoff. Per lui numeri importanti con oltre 14 punti di media in queste 8 gare disputate coi sardi. Sotto i tabelloni troviamo Nate Renfro, una stagione sfortunata per lui costellata di infortuni che non gli hanno permesso di esprimersi al meglio delle sue possibilità, il bosniaco Miralem Halilovic, reduce da un infortunio nel mese di marzo, e Luca Vincini, 207 centimetri classe 2003. Nelle ultime stagioni in A2 prima a Biella, poi alla Juvi Cremona. Per lui 3,3 punti di media in poco più di 13′ di utilizzo medio in questa prima annata in serie A.

Occhio a…Brian Fobbs

Arriva da Bonn dove ha avuto ottime cifre in Bundesliga: 14 punti con il 37% da 3. Il suo curriculum, però, parla anche di Finlandia dove ha raggiunto la finale per il titolo con il Salo e in Belgio con il Mechelen dove è stato Mvp della Lega. Insomma, un pedigree di tutto rispetto per lui che è una guardia mancina come il nostro Bradford. Fobbs ha grandi qualità atletiche, è capace di crearsi un vantaggio giocando in uno contro uno grazie alla sua forza fisica ed è un giocatore che sa far male anche dall’arco. Insomma, un giocatore che dopo il college ha saputo sempre aggiungere un nuovo pezzo alle sue qualità di giocatore e ha già avuto esperienze europee e la partecipazione alla Basketball Champions League. In questa annata sta viaggiando con più di 13 punti a partita e un robusto 37% al tiro pesante che fanno di lui una delle armi più pungenti del Banco di Sardegna

Matteo Gallo

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