
Fame, voglia di stupire ancora e di non accontentarsi mai. Parole in musica di Gianluca Dapiran in casa Pallamano Cassano Magnago. Il difensore traccia la strada per gli amaranto dopo la vittoria della Coppa Italia, la prima a livello seniores in 50 anni di storia del club, che non deve però far sentire la pancia piena ai suoi compagni.
Partiamo dall’ultima sfida di campionato contro Brixen: cosa lascia il 39-39 pari finale?
“Ci lascia l’amaro in bocca. Stiamo cercando di fare un campionato ambizioso, abbiamo sprecato un match point perché avremmo potuto essere primi in solitaria vincendo. A livello difensivo potevamo fare molto meglio come abbiamo già dimostrato in altre partite. Stiamo facendo un cambio di mentalità rispetto agli altri anni e se in passato un risultato così poteva anche soddisfarci, adesso no. Sappiamo che possiamo fare di più e non dobbiamo accontentarci. Un punto è meglio che niente però ci rimane l’amaro in bocca per la poca solidità difensiva dimostrata”.
Gara da ex per lei con un gusto speciale…
“Sì assolutamente. Fa sempre piacere ritrovare vecchi compagni e amici. Lì ho vinto la mia prima Coppa Italia in carriera e occuperà sempre un posto speciale nel mio cuore”.
Come la squadra ha risposto al ritorno in campionato dopo la vittoria della Coppa Italia, soprattutto da un punto di vista mentale?
“La differenza tra le grandi squadre e le meteore sia la capacità di sapersi confermare. Stiamo lavorando per non essere una meteora. Vogliamo dimostrare che la vittoria in Coppa Italia non sia stato solo un colpo di fortuna ma per farlo dobbiamo continuare a giocare come fatto da inizio stagione ad oggi. In allenamento stiamo facendo bene ma in campo, obiettivamente, dobbiamo ritrovare quella fame che ci ha contraddistinto fino alla vittoria della Coppa Italia. Questa cosa va dimostrata ogni giorno, non dobbiamo accontentarci di nulla. Un piccolo calo, quindi, c’è stato ma nessuno si è montato la testa. Vogliamo arrivare fino ai playoff e poi continuare a sognare”.
Questa settimana di pausa quando ha aiutato in questo?
“Sicuramente ci ha dato la possibilità per lavorare sui nostri errori. Dobbiamo ritrovare quella compattezza difensiva che con Bressanone è mancata, abbiamo lavorato intensamente, dobbiamo ritrovarci come squadra per tornare a performare al nostro livello”.
Dalle sue parole si evincono le sue caratteristiche di leader. E’ soddisfatto di quanto sta facendo in questa stagione?
“Sono molto contento dello spogliatoio che siamo. Ho trovato un gruppo unito e coeso, non solo in campo ma anche fuori. Credo di aver portato qualcosa a livello di mentalità ma so che posso dare ancor di più. Non solo io, ma anche Savini, Mazza, Moretti stiamo portando qual quid in più a livello di esperienza che ci serve poi per fare bene. Per il resto sto portando un pò più di chili, fisico ed esperienza che può servire”.
Cosa l’ha spinta quest’estate a scegliere Cassano Magnago?
“Loro mi corteggiavano da qualche anno ma per vari motivi non eravamo mai riusciti a trovare un accordo. Quest’estate il coach mi ha chiamato, esponendomi il suo progetto e dicendomi cosa pensava potessi dare io alla squadra, convincendomi a venire. E’ stato decisivo per il mio approdo: è un coach giovane ma è molto competente, i risultati che stiamo ottenendo sono molto legati a lui. Non è facile gestire il gruppo come fa lui sia in campo che fuori. Il suo apporto in quello che stiamo facendo in campo sia fondamentale”.
Forse nemmeno nelle migliori aspettative si poteva attendere una stagione del genere, con la vittoria della Coppa Italia…
“In realtà il coach mi ha detto che credeva in questa squadra e aveva ragione. Non pensavo di vincere la Coppa Italia ma credevo avesse la potenzialità per farlo e siamo stati bravi a riuscirci”.
L’obiettivo da qui a fine anno?
“Dobbiamo puntare al massimo, vogliamo lottare per i playoff dopo la delusione dell’anno scorso. Poi una volta dentro i playoff può succedere di tutto e credo che abbiamo grandi possibilità di riuscirci”.
Alessandro Burin