Sapersi rialzare, anche dalle delusioni più grandi. Questo è l’insegnamento più importante che Matteo Parravicini si porta via dalla stagione giocata in A2 con Forlì, terminata in semifinale playoff contro Rimini. Un’amarezza inaspettata a metà stagione, visti i primi mesi vissuti sulla cresta dell’onda per il prodotto di casa Pallacanestro Varese, finito poi in seconda fila nelle scelte di coach Antimo Martino e che ora riparte da una società ambiziosa come Rieti che lo scorso anno ha visto tra le sue fila due ex varesini come Spencer e Harris.

Parravicini, che valutazione dà della sua stagione?
“Penso che tutte le stagioni, a prescindere da come vadano, portino con sé grandi insegnamenti e maturità al di là dei risultati del campo. Questa con Forlì, a mente lucida, penso mi sia servita molto per crescere e trovare grande confidenza nei miei mezzi, oltre che maturità personale. Verso fine stagione abbia visto calare il mio minutaggio per situazioni a me onestamente poco comprensibili, mi sono trovato poi anche ad affrontare una situazione in cui la società non voleva più continuare il rapporto in essere da contratto con me. E’ stata una situazione spiacevole ma che mi sta rafforzando a livello mentale. Mi sento molto più forte sia a livello di giocatore che come persona”.

Anche perché lei aveva fatto una prima parte di stagione molto importante…
“Io sono arrivato in punta di piedi, con il rispetto e la reverenza che una grande piazza come Forlì merita. In estate avevo rifiutato una squadra di Serie A per andare a Forlì perché la consideravo la piazza ideale per fare l’ultimo step di crescita. Ho iniziato bene la stagione, mi son sentito il go to guy della squadra e così è stato fino a metà stagione prima di essere accantonato senza capirne il motivo. Questo mi ha un pò spiazzato ed ha influito poi anche sulle mie prestazioni”.

Ora però si apre un altro capitolo importante con una società molto ambiziosa come Rieti…
“Questa rappresenta una grandissima opportunità per me che arriva in un momento un pò complesso per tutto quello che ho detto e per i contatti con squadre di LBA che non si sono poi concretizzati. Rieti è una delle migliori realtà dell’A2, ambiziosa, che sta crescendo ogni anno e sicuramente è una bellissima piazza dove poter giocare. So che avrò un ruolo importante e questo mi stimola parecchio”.

L’obiettivo che vi siete posti?
“C’è grande ambizione, non faremo un campionato tanto per farlo. Forse dire vogliamo vincere il campionato a tutti i costi non è corretto però sicuramente saremo competitivi”.

Alessandro Burin

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