La situazione è grave, ma non è seria. Citazioni illustri a parte, il quadro è drammatico. Terza sconfitta consecutiva, un solo punto nelle ultime 6 trasferte, 7 nelle ultime 13 gare senza vittoria, una singola rete segnata nelle ultime 4 lontano dallo “Speroni”. Un contesto statistico sconfortante in cui la Pro Patria ha accumulato ormai 6 lunghezze di distacco dalla salvezza diretta rappresentata ora dai 24 punti della Pergolettese. In un girone di ritorno in cui a fronte dello zero tigrotto, i cremaschi hanno contabilizzato 6 punti, la Pro Vercelli 4, la Triestina 6 (tutte da affrontare fuori casa), persino la Clodiense ha messo insieme almeno un pareggio. Solo il Caldiero è in rottura prolungata con 2 soli punti nelle ultime 7. Insomma, c’è veramente poco da stare allegri. Eppure, le parole del post amarissimo 1-0 di ieri con la FeralpiSalò (sia chiaro, buona prestazione per indole e interpretazione tecnica), paiono andare in tutt’altra direzione. Riccardo Colombo percepisce il cambio di rotta: “Mi porto dietro l’atteggiamento dei ragazzi. Ho capito che stavano giocando anche per me. Avanti così: ci toglieremo delle soddisfazioni. Le cose negative sono il gol preso al 92’ e il rigore sbagliato. Non mi piace parlare degli arbitri ma l’espulsione ha condizionato tanto la partita. Abbiamo avuto delle buone occasioni per vincere. Ripeto, ho visto una squadra viva. La nostra missione è solo salvarci. Oggi abbiamo messo un bel tassello anche senza fare punti”.
Livin’ Rovida Loca
L’opinione deve essere pienamente condivisa se anche William Rovida (straordinario al “Turina”), subordina i molti contro ai pochissimi pro: “Giocare in 10 non è facile. C’è stato un chiaro cambio di atteggiamento rispetto alle ultime partite. La cosa migliore da fare è non pensare al passato. Torniamo a casa con la consapevolezza della squadra che siamo”. In sintesi estrema. L’ottimismo è il profumo della vita e uno spogliatoio calibrato sullo stesso obiettivo è un evidente segnale di compattezza. Ma il rigore fallito da Terrani (secondo personale, quarto stagionale di squadra), il rosso di Bashi e il gol subito al 92’ racchiudono un karma negativo che non può certo essere esorcizzato a colpi di professioni di fiducia. Perché la durissima realtà numerica resta quella di cui sopra. Con i playout (oggi sarebbero con la Triestina), come ineluttabile epilogo in calce ad un Campionato nato storto e proseguito persino peggio. Rimangono 16 giornate per fatturare non meno di 26/27 punti (sempre che bastino) ed evitare gli spareggi salvezza. Possibile? Tocca rispondere di sì. Anche se i presupposti oggettivi sarebbero differenti. E domenica (ore 17.30, stadio “Speroni”) arriva il Vicenza. Un’altra missione impossibile. Parole a parte.
Giovanni Castiglioni