Diversità di vedute. Magari solo semplici sfumature. E magari invece qualcosa di più profondo. Sia come sia, ieri nel contesto della presentazione della Pro Patria 2025/26 (quantomeno per quanto riguarda i vertici societari), Patrizia Testa ha avuto modo di ribadire la sua posizione rispetto al Pro Patria Museum (area espositiva nella pancia dello “Speroni” attualmente in ristrutturazione causa incendio nei locali adiacenti dell’estate scorsa). In sintesi estrema, la mostra permanente è di competenza e proprietà del club di via Cà Bianca. A stretto giro di posta è arrivata la replica dell’Associazione Pro Patria Museum:          

Alla luce della conferenza stampa di oggi, l’Associazione Pro Patria Museum tiene a precisare che i locali adibiti a museo sotto la tribuna centrale dello stadio Carlo Speroni sono di proprietà del comune di Busto Arsizio, in concessione fino al 10/5/2030 alla società Aurora Pro Patria 1919. Il Museo (in senso etimologico la raccolta rispondente a criteri di storicità e di organicità di opere od oggetti aventi interesse storico-culturale-sociale) è il frutto di anni di ricerche e conservazione, dovuto esclusivamente alle attività dell’Associazione Pro Patria Museum onlus e, in quanto totalmente volontaria e senza scopo di lucro alcuno, vada rispettata. Riteniamo la dichiarazione della società irrispettosa del nostro lavoro fin qui svolto. I cimeli, I ricordi e le prove tangibili del glorioso passato della nostra amata Pro Patria sono e saranno sempre, li o in altro luogo, un bene che tutta la comunità di Busto avrà a godere. Il Presidente Simone Colombo e il Direttivo

Giovanni Castiglioni         

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