
Prima impressione? Buona. Per quello che può valere. Parole chiare, retorica il giusto, sorriso spaccante (tanto per citare). Va da sé che sarà poi il campo a dire se si è visto bene o si è preso un abbaglio. Si parla (ovviamente), della presentazione del nuovo tecnico biancoblu Leandro Greco. Con onori di casa fatti dal Direttore Sandro Turotti. In inedita versione rock: “Venendo qui ho pensato a Vasco…Eh già, sembrava la fine del mondo, ma sono ancora qua”.
La citazione vale da passpartout per un doveroso passo indietro linguistico: “Nell’ultima conferenza stampa avevo parlato di discontinuità. Ecco, forse c’è stato un malinteso perché io per discontinuità intendevo un allenatore giovane ma con esperienza, ambizione e consigliato da un amico (Javorcic, ndr). Non solo, volevo fare riferimento alla costruzione della squadra con indicazioni precise del tecnico. Non a caso abbiamo sottoscritto per la prima volta un contratto annuale con opzione in caso di salvezza. L’ambizione c’è. Ma è quella di crescere nel tempo. In queste settimane abbiamo parlato poco. Mi auguro ne capirete le motivazioni. So che sono stati mesi difficili anche per la perdita di due ragazzi della curva”. Sul fronte mercato, a breve verrà sciolta la riserva sui giocatori in “prova” (Schiavone in) mentre domani arriveranno Alessandro Di Munno (centrocampista ex Novara) e King Udoh (attaccante reggiano classe 1997, 22 presenze e 3 reti con Trapani e Triestina nella stagione passata, 49 centri in carriera tra i pro). Il Biellese si sbilancia: “Era da qualche anno che la Pro Patria non aveva due punte come Mastroianni e Udoh”.
Già, ma Greco? Ecco, appunto. Scavando nel suo passato, si trovano 7’ allo “Speroni” (tra 59’ e 66’) di un 1-2 in Pro Patria – Verona del 16 marzo 2008. Ma qui la memoria del romano fa cilecca. Poco male. Il bigino del suo intervento è presto fatto:
– sono un istintivo. E’ bastata una cena con il Direttore per prendere la decisione. Playoff? Meglio andare per gradi. Fare proclami non avrebbe senso
– per me il calcio è uno stato d’animo
– si ripartirà dal 3-5-2 ma voglio una squadra flessibile
– abbiamo cercato di scegliere le persone prima dei giocatori
– l’esperienza con Javorcic ha tirato fuori molti aspetti che avevo dentro. Quando mi sono confrontato con lui mi ha fatto capire cosa significa Busto e la Pro Patria
– calcio propositivo? Meglio giocare bene e perdere o giocare male e vincere?
Giovanni Castiglioni
(foto Aurora Pro Patria 1919 Official Facebook)