Pro Patria, Novara, Perugia. Cioè, le uniche 3 squadre dell’intera Serie C (su 60) a non aver ancora fatturato una vittoria. Non esattamente una compagnia invidiabile. A maggior titolo se mettiamo nel conto biancoblu anche i 4 punti a referto (solo Perugia e Siracusa con 3 hanno fatto peggio) e le 15 reti incassate in 8 giornate (seconda difesa più perforata della categoria dietro alla Juventus Next Gen a 16). Insomma, c’è davvero poco da stare allegri con le apparenze salvate solo dal meno 20 di partenza della Triestina (ora meno 8). Altrimenti alle spalle tigrotte non ci sarebbe stato nessuno.

La premessa statistica serve a non isolare il 2-2 di ieri con il Trento come fenomeno episodico. I problemi tecnici sono numerosi e profondi. Con la foglia di fico della direzione arbitrale di Rossini (fischietto ahilui inadeguato al professionismo), che non può celare tutte le vergogne bustocche. Domenica (ore 20.30) altra chance casalinga nel Sunday Night contro l’Union Brescia. Avversario da maneggiare con cura. Spalle al muro. Scomoda posizione in cui si trova oggi la Pro patria.

L’ottimismo è il profumo della vita

È meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione”. La frase è attribuita a quel cervellone di Albert Einstein. La cui sottilissima ironia sembra però essere stata malintesa da Leandro Greco: “Il rammarico di oggi è che prendiamo il secondo gol in maniera sciocca. Il tempo di protestare con l’arbitro ti fa perdere concentrazione. Non ce lo possiamo permettere. Ma nella partita ci sono tante cose positive. Penso sia una delle migliori prestazioni da quando sono qui. Alla fine creiamo tanto. Dobbiamo tenere alto il livello di proposta sistemando alcune cose della fase difensiva. Bisogna alzare il livello di attenzione. La risposta di queste due partite con Cittadella e Trento che avevano un coefficiente di difficoltà alto è stata positiva. La strada è giusta”. Anche se i risultati (non un dettaglio), dicono ben altro. 

Alla sua seconda rete stagionale, King Udoh sfodera il suo cotè laconico: “Alla fine siamo stati bravi a non prendere gol perché abbiamo anche rischiato. Ci accontentiamo anche se c’è un po’ di rammarico. In C sono partite sporche. Dobbiamo lavorare di più per cercare di difendere il risultato. Per il gol sono contento anche se finisce lì perché non abbiamo vinto”. Ecco, appunto.               

Gioventù bruciata

Essere una matricola può rappresentare una didascalia all’inesperienza. Non una giustificazione alla mancanza di spirito del gioco. L’annullamento della rete di Citterio (potenziale 2-0), da parte del primo anno torinese Giacomo Rossini tradisce il senso del calcio. Al di là dei possibili sofismi da FVS. Perché priva l’attaccante della possibilità di contendere la palla al portiere. Quando questa non è saldamente tra i guantoni. Per il resto, la discutibile consistenza della classe arbitrale non può fare aggio sulle nequizie biancoblu. In 8 giornate, la Pro Patria ha avuto 2 gare dirette da matricole (le 2 di Rossini), 3 da fischietti al terzo anno, 2 al quarto e 1 al secondo.            

Chi sta sopra e chi sotto

Gol tornato d’attualità dopo 425’ (ieri al 32’ Udoh ha chiuso il cerchio con la rete siglata da Mastroianni al 57’ del match della 3^ con la Giana). Ma c’è un altro dato che dovrebbe far riflettere. In 720’ stagionali, la Pro Patria è stata in vantaggio solo per 59’ (30’ con la Pro Vercelli e 29’ cumulativi con il Trento). Vale a dire l’8,20% del tempo in campo. Davvero poco. Troppo poco. Soprattutto se paragonato ai 226’ trascorsi in svantaggio (31,40%).       

Questo se ne va

Corsa alla Serie B già in archivio? Pare proprio di sì. Con il Vicenza che sembra aver salutato la compagnia: +4 sul Lecco, +7 su Brescia e Inter U23. Lo 0-1 di ieri al “Breda” con l’Alcione è stata solo l’ultima riprova per il Lane di Gallo forte di 7 vittorie ed un pari nelle prime 8 con 16 reti fatte e 2 subite. Se non ingiocabile, qualcosa del genere.

Kult Stracult        

Da questa settimana, le foto a corredo sono firmate Filippo Kultgeneration D’Angelo, filmmaker fagnanese i cui scatti rappresentano un reale valore aggiunto a parole, opere ed omissioni dei modestissimi pezzi. Si ringrazia sentitamente.   

Giovanni Castiglioni
(foto Filippo Kultgeneration D’Angelo)

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