Sarà che con la Triestina seppellita dalle penalizzazioni, quanto ad ultimo posto le spalle sono (apparentemente) ben coperte. Ma così, a muzzo, sembra che alla Pro Patria non ci sia la reale percezione dell’avvilente modestia di questo primo abbondante quarto di stagione. Perché se dopo 11 giornate i punti sono la miseria di 8 (l’anno passato di questi tempi erano 13), la didascalia ad una prestazione di piccolo livello (giusto per far sfoggio di eufemismi), come quella di ieri con l’Ospitaletto (0-0 moscetto anzichenò), dovrebbe sottolineare le allarmanti ed oggettive lacune più che evidenziare i pochi aspetti positivi (in realtà, riducibili al non aver preso gol). E invece il post partita dello “Speroni” è ormai il consueto inno al free speech. Giustificato (nello specifico), dall’aver fermato una squadra sopra in classifica. Condizione (salvo ognuno), comune a 18 club su 20. Con l’Unione (per le ragioni di cui sopra) e il Lumezzane (parimenti a quota 8) come uniche eccezioni.

Insomma, potrebbe andare peggio? Ragionevolmente no. Ma Leandro Greco la prende comunque con filosofia: “Abbiamo sbagliato più del solito. C’erano spazi che potevamo sfruttare meglio. Sicuramente c’è rammarico dal punto di vista tecnico. La squadra deve prendere confidenza con un certo tipo di continuità. Fa parte del nostro lavoro quotidiano. Non abbiamo preso gol da una squadra che ha fermato il Vicenza e che ha 2 punti più di noi. Mi aspettavo una partita sporca. Non mi parlate di voglia. Stiamo spingendo dal primo giorno. Se siamo in piedi, se siamo competitivi è perché a questi ragazzi non manca la voglia. Facciamo esordire dei ragazzi che è uno dei motivi per cui sono stato chiamato qui. Contento di aver fatto esordire Galantucci. Gli ho detto di godersi il momento ed avere coraggio”. Dalla beata gioventù dei suoi 20 anni, Pietro Reggiori la mette sul motivazionale: “La pressione fa parte di questo sport. Ogni volta che scendiamo in campo abbiamo bisogno di fare punti. E’ una cosa che ti spinge a far meglio piuttosto che a soffrirla. Primo tempo sottotono, ma nel secondo tempo ce la siamo giocata a viso aperto. Ce l’aspettavamo così”.         

Moriremo tutti democristiani

La contabilità è impietosa: 3 tiri fuori ed 1 nello specchio. In 90’. In casa contro una diretta concorrente per la salvezza. Istantanea di una squadra senza ritmo (Schiavone lontanissimo dal suo standard), con attaccanti non in giornata (Mastroianni si è fumato l’unica vera occasione della gara e Udoh ha masticato amaro alla sostituzione), e con la priorità di non esporre il fianco agli orange (Dessena ha spesso surrogato il capo allenatore suggerendo le preventive). Un cambio di paradigma (oggi si usa dire così), rispetto all’idea di calcio con cui era stata costruita la squadra. Per semplificare (o banalizzare), sempre meglio un gol in meno incassato che uno in più segnato. Con buona pace del giochismo con cui si era presentato Greco (“Preferisco sempre avere un attaccante in più che un difensore”). Nulla di male. Figuriamoci. Anzi, semmai il contrario. In ossequio all’imperante pragmatismo. A patto di ammetterlo. A dispetto dei sofismi. Perché si nasce incendiari e si arriva al capolinea pompieri. E alla fine, moriremo tutti democristiani.

Proposta in degente

Fuori Schirò, Ricordi, Mora, Giudici, alla lista si è aggiunto Di Munno prima dell’11^ e Masi durante. A spanne, fanno 4/5 titolari non disponibili. Robusto alibi se non fosse per il clinico di alcuni dei soggetti interessati. Ma questo è argomento sviscerato qui già il 2 agosto scorso. Superfluo tornarci. 

In “Breda” al panico         

Giornata chiusa questa sera con il terzo ritorno di Tesser alla Triestina (in trasferta con la Dolomiti Bellunesi) e l’intrigante Inter U23 – Cittadella. Nel frattempo, il Vicenza rallenta contro un Trento in crescita (1-1) e Lecco e Brescia accorciano le distanze dalla vetta a meno 5. Prossima fermata tigrotta nel Monday Night del 3 contro l’Alcione di Cusatis e Pitou (lunedì ore 20.30, stadio “Breda”). Avversario che la Pro Patria non ha ancora battuto (seppur in soli 3 precedenti ufficiali). Ma per riuscirci servirà ben altro di quanto (non) visto ieri allo “Speroni”.          

Giovanni Castiglioni
(Interviste a cura Comunicazione Aurora Pro Patria 1919)

Articolo precedente8HoursMining lancia il cloud mining ad alto rendimento, con profitti fino a 5.237 dollari al giorno
Articolo successivoBlue Stars Busto Arsizio da applausi: 14-36 all’esordio a Torino. Blue Storms a riposo, gli Skorpions scalpitano

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui