
Sia le date, sia i gironi del prossimo campionato di Serie C sono stati definiti. Tra le squadre che prenderanno parte al prossimo campionato di terza divisione 2025-2026 ci sarà ancora la Pro Patria, che è riuscita a rimanere nel calcio professionistico grazie a una riammissione resa possibile dal fallimento della Lucchese. La società lombarda, infatti, era finita in Serie D sul campo perdendo agli spareggi per non retrocedere con la Pro Vercelli. Anche i bookmaker italiani non davano la Pro Patria favorita nel playout contro i piemontesi, principalmente per due motivi: la maggiore esperienza degli avversari e la posizione finale in classifica raggiunta nella regular season, che vedeva i bianconeri avanti di 3 punti ai biancoblù. Dopo la cocente retrocessione tra i dilettanti maturata sul campo, i tigrotti hanno ora una seconda opportunità, quasi insperata, per dimostrare il loro valore. Ma questa chance non va sprecata.
Pro Patria, una Serie C quasi insperata
La stagione 2024-2025 per la Pro Patria si era chiusa con un’amara retrocessione. Dopo aver chiuso la stagione regolare al terzultimo posto in classifica con 34 punti, i bustocchi si erano giocati la permanenza in Serie C nei playout contro la Pro Vercelli. Nonostante la vittoria per 1-0 nella gara d’andata, grazie al gol di Davide Ferri, la sconfitta per 1-0 al ritorno, con la rete di Romairone, aveva condannato i biancoblù alla Serie D, a causa del peggior piazzamento in regular season. Sembrava la fine di un ciclo, con il calcio varesotto che avrebbe perso così ogni rappresentanza nel professionismo. Tuttavia, il fallimento della Lucchese, dichiarato ufficialmente dal Tribunale di Lucca, ha spalancato le porte della riammissione per la Pro Patria, che grazie alla gestione virtuosa della presidente Patrizia Testa e al rispetto dei criteri federali, si è trovata in pole position nella graduatoria delle squadre retrocesse, ottenendo così un ritorno immediato in Serie C. Un’opportunità che ha riacceso l’entusiasmo a Busto Arsizio, ma che ora richiede un progetto solido per evitare un nuovo passo falso.
Come funziona il sistema dei ripescaggi
Il sistema di riammissione e ripescaggio in Serie C è regolato dalla FIGC per garantire la copertura dei posti vacanti in caso di mancate iscrizioni o fallimenti societari. Quando una squadra avente diritto non presenta la domanda di iscrizione, come nel caso della Lucchese, si attiva la riammissione, che dà priorità alle squadre retrocesse nella stagione precedente, ordinate in base ai punti ottenuti in campionato. La Pro Patria, con 34 punti, si è posizionata al primo posto in questa graduatoria, davanti a Caldiero Terme (33 punti) e Sestri Levante (31 punti). A differenza del ripescaggio, che richiede un fondo perduto di 300.000 euro e si applica in caso di documentazione incompleta o bocciature da parte della Covisoc, la riammissione è un iter più rapido e diretto, e dà priorità alle società con una gestione economica solida. Nel caso della Pro Patria, la trasparenza e la correttezza gestionale del club sono state decisive, consentendo di colmare il vuoto lasciato dalla Lucchese senza ostacoli burocratici.
Obiettivo minimo: salvezza tranquilla
Il ritorno in Serie C è una notizia lieta, ma nella stagione 2025-2026 la Pro Patria deve ambire a una salvezza tranquilla, evitando le sofferenze dell’ultima annata. La retrocessione sul campo dello scorso anno è arrivata dopo una stagione travagliata (16 sconfitte in 38 gare di regular season e un girone di ritorno senza vittorie significative). Spetterà al direttore sportivo Sandro Turotti provare ad allestire una rosa competitiva rispettando i limiti del budget e provare a mantenere in rosa i prospetti di maggior valore, anche se non si preannuncia un’impresa facile. La presidente Testa ha già dichiarato l’intenzione di ripartire con un nuovo tecnico e una squadra capace di voltare pagina rispetto al recente passato, mentre la tifoseria spera in un progetto ambizioso ma realistico, che punti a stabilizzare il club in Serie C: una nuova retrocessione, infatti, peserebbe come un macigno. La seconda chance è servita: ora sta alla Pro Patria non gettarla al vento.