
Last but not least. Anzi, tutt’altro. Caterina Prataviera (per carriera e palmares) è sicuramente la punta di diamante della pattuglia varesotta che prenderà il via ai prossimi Campionati Europei giovanili di Mountain Bike che si svolgeranno in Svezia a Jonkoping tra martedì 5 e sabato 9 agosto. Così come il fratello Leonardo, oltre ad Aurora Strippoli e Pietro Zanfardin, anche la classe 2010 si presenta all’appuntamento con motivazioni a mille, forte soprattutto del titolo di campionessa italiana XCO vinto ad Albenga.

L’Allieva primo anno non ha bisogno di presentazioni: cresciuta tra la ASD Lavena Coop Ponte Tresa e la MTB San Martino di Valcuvia, società in cui ha conosciuto la MTB, già da tre anni è uno dei punti di riferimento all’interno del Team Carbonhubo di Paolo Novaglio (con cui ha vinto la maglia tricolore anche due anni fa tra le Esordienti primo anno). Ai due titoli nazionali Prataviera ha affiancato un’infinità di podi e vittorie, tra cui, ad esempio, spicca il trionfo alla Legend Cup di Capoliveri. A differenza degli altri varesotti non è mai passata per la Valceresio Bike, ma Thomas Pedoja la conosce bene e la descrive come una ragazza molto tenace, tosta e grintosa, che non molla mai e dà sempre filo da torcere alle avversarie.

Una vera atleta a 360° che ha iniziato a pedalare prestissimo. “Papà era un ex professionista di canottaggio – ci racconta Caterina Prataviera – e nei suoi allenamenti c’era tanto ciclismo. Mi ha trasmesso questa passione e sono stata felicissima di poter iniziare, prima su strada e poi in mountain bike: dovevo però sceglierne una e non ho avuto dubbi nel lanciarmi sulla MTB”.

Decisione che ha subito portato i suoi frutti, come dimostra il palmares, ma alle indiscutibili qualità dell’atleta si affianca anche una mentalità da campionessa: “Tra i miei difetti c’è sicuramente l’esser testarda, ma questo mi aiuta a preparare ogni gara con precisione maniacale: non ho un vero punto di forza, diciamo che me la cavo in ogni ambito, ma so bene che devo ancora migliorare in tutto. In particolar modo la tecnica in discesa è un po’ il mio punto debole perché ci sono avversarie che sanno scendere meglio e con più velocità, mentre io tendo a tirare un po’ i freni. Nel complesso, però, non posso certo lamentarmi. A chi mi ispiro? Se dovessi scegliere una professionista direi Pauline Prevot, ma tra i miei idoli ci sono le mie vecchie amiche che ora sono passate in Juniores e vanno davvero forte”.

Mentalità da professionista che porta Prataviera a spingersi sempre oltre i suoi limiti senza crogiolarsi troppo dei risultati ottenuti: “All’inizio della stagione ho pagato il salto di categoria, soprattutto nella prima gara corsa in Spagna, e ho faticato parecchio ad abituarmi al nuovo livello. Poi le cose sono andate meglio, c’è stata qualche vittoria e la maglia tricolore ha senz’altra rappresentato un’enorme soddisfazione. Un grande grazie va ovviamente a Paolo Novaglio perché è sempre al nostro fianco spronandoci a dare il massimo, ed è proprio ciò che ho fatto preparandomi per l’Europeo”.
Proprio in merito all’imminente e importantissimo appuntamento, Prataviera sa di avere i riflettori puntati su di sé, ma sta vivendo questi giorni con grande tranquillità: “Sicuramente la squadra del Team Relay è promettente dato che con me ci saranno Walter Vaglio, che è appena tornato dalle MiniOlimpiadi in Macedonia, e Pietro Randazzo che va davvero molto forte: sarebbe un sogno salire sul podio. A livello personale voglio fare bene il Time Trial per qualificarmi allo Short Track, cosa che non ero riuscita a fare nelle precedenti edizioni; ovviamente, poi, c’è tanta attesa per l’XCO in cui darò il massimo. L’importante, però, sarà vivere serenamente ogni momento godendosi un’esperienza incredibile”.
Matteo Carraro