
Tra protagonisti in campo, staff tecnici e dirigenziali nonché addetti ai lavori, l’accordo non può che essere unanime su una semplice e inevitabile verità: il Girone A di Eccellenza Lombardia edizione 2025/26 sarà il più arduo e delicato quantomeno dell’ultimo decennio. Tra le potenziali big che partirebbero con i favori del pronostico, figura qualche squadra della nostra provincia, come dettagliato nell’approfondimento della scorsa settimana. Insidie e pericoli saranno ovviamente nascosti dietro ogni angolo, tant’è che anche le altri compagini si sono armate dalla testa ai piedi per affrontare una faticosa crociata di 34 giornate.
Fuori dal nostro territorio, i riflettori sono puntati su non poche squadre. Partiamo dalle nobili decadute. Da un lato, il Magenta, reduce da una permanenza lampo in D, durata solo una stagione, ma determinato a recuperare quanto perso. Per provarci, una scelta di assoluto livello sulla panchina, occupata da Maurizio Ganz. Dall’altro, l’Arconatese, scesa di categoria dopo otto anni consecutivi nella massima serie dilettantistica e altrettanto attrezzata per uscire quanto prima da questa impasse. Un nome che parla da sé è quello di Andrea D’Errico, ex Serie B che ha sposato la causa oroblù dopo un’esperienza internazionale a Dubai.
Sconfinando nella vicina Monza e Brianza, l’Ardor Lazzate è ormai da anni un’agguerrita pretendente ai piani alti della classifica. Privati del loro capocannoniere Giangaspero (ora coccolato in quel di Rho), ma rinforzati in tutti i reparti con top player del calibro di Mira, Cazzaniga e Ferrara, i gialloblù del riconfermato Fedele non hanno nulla da invidiare ai club più blasonati del girone. Discorso analogo per la Rhodense che, dopo l’exploit della passata stagione, prenderà posto in griglia di partenza non più in qualità di imprevedibile neopromossa ma di squadra robusta, collaudata e perfettamente calata nella categoria. Con profili come Arrigoni, Locati e il sopracitato Giangaspero, gli orange potrebbero cercare perlomeno di ripetere il piazzamento dell’anno scorso, coronato da un assaggio di post-season.
Chi certamente punterà a migliorarsi è il Legnano, che già nella seconda metà della passata stagione era letteralmente risorto dalle ceneri grazie agli enormi sforzi della società, ora pronta a iniziare più serenamente – e con maggiori ambizioni – questo secondo capitolo. I colpi da novanta non sono mancati neanche per i Lillà (primo tra tutti, l’ex Serie A Giuseppe De Luca), e il “Giovanni Mari” potrebbe diventare un campo molto difficile da espugnare. Altra squadra non semplice da affrontare sarà il Mariano, capace, al primo anno di Eccellenza, di posizionarsi al quinto posto, restando escluso dai playoff solo per il divario di punti dalla seconda. In virtù dell’abbondante dose di maturità data dall’esperienza, non stupirebbe se i comaschi si riconfermassero come mina vagante della left side.
Arriviamo ora alle new entry (non di categoria, ma di raggruppamento) Arcellasco Città di Erba e Altabrianza Tavernerio, che l’anno scorso si sono piazzate rispettivamente in ottava e nona posizione nel Girone B, notoriamente rognoso. Per concludere il quadro, Lentatese e Sedriano potranno giocarsi la carta della conoscenza del girone, che i milanesi hanno difeso fino all’ultimo con una reazione di forza nei playout contro l’Ispra. Da non sottovalutare, poi, Vigevano e Vis Nova Giussano: sebbene sul piano teorico partano con l’etichetta di neopromosse, potrebbero essere le classiche squadre guastafeste capaci di mettere spesso e volentieri i bastoni tra le ruote.
Ma questo, dopotutto, è il classico pour parler che infiamma il calcio d’agosto: al rettangolo verde, come sempre, l’ardua sentenza.
Silvia Alabardi