Tra il Varese e Roberto Floris è risoluzione consensuale del rapporto. Ad annunciarlo è lo stesso patron del club Antonio Rosati dopo che il mister ha lasciato il Centro Sportivo delle Bustecche al termine della rifinitura di stamane in vista del match con il Chisola di domani alle ore 15:00 al Franco Ossola, senza presenziare alla consueta conferenza stampa pre-gara.

Proprio Rosati prende la parola ai microfoni: “Oggi purtroppo si dividono le strade del nostro club e del mister. Abbiamo fatto un punto con l’allenatore stamane sui risultati dell’ultimo periodo, al termine di una settimana tribolata e di comune accordo abbia optato per la risoluzione consensuale del contratto per permettere al Città di Varese di concludere al meglio questo campionato, com’è giusto che faccia”.

SU CHI ANDRA’ IN PANCHINA DOMANI: “Ci sarà mister Alessandro Unghero (allenatore della Juniores Nazionale biancorossa, poi giunto alle Bustecche per un primo colloquio con il grupppo, ndr) che guiderà la squadra fino al termine della stagione”.

SUL DISCORSO FATTO ALLA SQUADRA: “Quando ci sono decisioni come queste è un insuccesso per tutti. Tutti abbiamo sbagliato, come società mi prendo la responsabilità di quello che non siamo riusciti a fare, non dovevamo essere oggi a questa distanza dalla prima in classifica a cui vanno i miei complimenti per quello che sta facendo. I ragazzi, però, ora, devono dare una risposta sul campo a loro stessi, ai tifosi e a tutti coloro che vogliono bene al Varese”.

SULLA POSSIBILITA’ DI OPTARE PRIMA PER QUESTO CAMBIO: “Con i se e con i ma siamo tutti fenomeni. Io stesso ho scelto di andare avanti con Floris anche quando le cose non stavano andando bene perché pensavo fosse la scelta migliore. Abbiamo pagato psicologicamente l’incapacità di accorciare sul Bra ed un calo di tensione pesante lo abbiamo avuto dopo il fallimento dell’Albenga e lì forse avrei dovuto intervenire per riportare alta la tensione nervosa. L’anno prossimo farò fare come etichetta interna, quella che solitamente da fastidio sulla schiena, la frase “Gli alibi sono le scuse dei perdenti“. L’ho già fatta scrivere negli spogliatoi, questo deve essere il nostro motto. Questa è una squadra forte che doveva e poteva fare più punti. Ripeto, le colpe sono di tutti: dalla società, al mister ai giocatori”.

Redazione

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