Quattro vittorie nelle ultime cinque partite, con conseguente balzo dal sesto posto al secondo, a un solo punto di distanza dalla vetta. È iniziato così il girone di ritorno della Rhodense, capace di colmare quel minimo divario creatosi assestando due colpi letali negli scontri diretti con Solbiatese e Pavia. In una zona di classifica dove presumibilmente ci si giocherà tutto nel giro di pochi punti, i ragazzi di mister Gatti sono pronti a far leva sul loro punto di forza: la concretezza offensiva.

A trascinare il gruppo in questo senso c’è Alessandro Urso, miglior marcatore di casa con quattordici reti all’attivo, di cui l’ultima – o meglio, le ultime – nella vittoria sui nerazzurri di tre giornate fa. Tra il nutrito gruppo di conferme orange, aveva già ricoperto un ruolo determinante nella vitoria del titolo della scorsa stagione. Era la prima volta in Promozione per l’attaccante classe 1995, che fino ad allora aveva sempre e solo calcato i campi di Eccellenza e Serie D, dall’ex Solbiasommese alla Varesina, dal Busto81 alla Castellanzese, fino alla più recente esperienza alla Castanese. Giocatore abituato a campionati di vertice, anche quest’anno si trova a lottare per il miglior posizionamento possibile, con una squadra a cui non mancano di certo l’esperienza e il carattere per tentare di arrivare fino in fondo.

Cominciamo dall’argomento “scontri diretti”. Se con Solbiatese e Pavia, tra andata e ritorno, avete totalizzato 4 punti con ciascuna, con l’Ardor Lazzate sono arrivate due sconfitte. Merito loro? Demerito vostro? O un concorso di fattori?
“Diciamo che l’Ardor Lazzate più o meno è la nostra bestia nera. All’andata meritavano sicuramente la vittoria, e anche al ritorno in realtà ci sono stati superiori, più che altro nel senso che hanno concretizzato le poche palle gol avute, mentre noi non siamo riusciti a segnare e non abbiamo neanche fatto una bellissima partita. Ci può stare, però, di non giocare sempre bene ed è stato giusto perdere”.

Per non scendere dal treno dei playoff – o di qualcosa di ancora più ghiotto – era importante iniziare l’anno nuovo con il piede giusto e approfittare di ogni piccolo cedimento degli avversari. Sotto questo punto di vista, vi ritenete soddisfatti?
“Sì, su sei partite ne abbiamo vinte cinque e siamo contenti di questo avvio. Abbiamo un bel gruppo, un mister bravo a tenerci tutti uniti e devo dire che stiamo andando bene. Al momento, però, mi sembra ancora troppo presto parlare di vincere o non vincere. Di solito solo verso marzo si riesce a capire qualcosa, anche se quest’anno secondo me si rimarrà tutti col fiato sospeso fino all’ultimo. Non mi era mai capitato un campionato così, con cinque o sei squadre in cosi pochi punti, e in un certo senso è anche più bello, perché vuol dire che ce la si gioca sempre ogni domenica e che anche un risultato può cambiare tutto. Mi viene da pensare a inizio stagione, quando continuavamo a vincere ma eravamo sempre quinti o sesti, e invece adesso con la vittoria sul Pavia abbiamo fatto un bel balzo in avanti di due posizioni”.

Anche quest’anno ti stai confermando una risorsa decisiva in termini di gol. Tu che puoi spaziare senza problemi dal ruolo di trequartista a quello di seconda punta, senti che il vostro metodo di gioco faccia emergere ancora meglio le tue caratteristiche?
“Il mister mi ha provato come esterno di attacco ma mi sta facendo giocare anche tanto da prima punta. Ho un po’ un ruolo da falso nueve, che avevo fatto anche alla Castanese, e per quanto atipico sta funzionando bene. La squadra gira bene e a livello personale i gol parlano da sé. Non sono un attaccante che fa sempre venti gol a stagione, ma di solito la doppia cifra la raggiungo sempre. Ora mi mancano cinque gol per arrivare al mio obiettivo ed è stato un peccato essere partito male, con quelle prime sette partite senza mai segnare, perché magari con anche solo due o tre gol in più, ora sarei lì a lottare con Romano”.

E proprio con Romano scenderai in campo questo sabato. Quali sono le sensazioni pre-partita?
“Stiamo bene, siamo carichi, ma sarà sicuramente una partita complicata perché giocare a Sesto non è mai facile e loro oltretutto sono in un buon momento di forma. Vediamo se riusciremo a portare a casa i tre punti e guardare per un giorno tutti dall’alto… Che poi in realtà già essere secondi è un’impresa, quindi cercheremo di rimanerci il più a lungo possibile”.

Ti dico due date: 9 marzo (trasferta di Mariano) e 27 aprile (trasferta di Caronno Pertusella). Quanto di questa stagione passerà da lì?
“Potrebbero essere due partite decisive. Con la Caronnese all’andata avevamo perso 3-1 facendo una buona partita, ma loro avevano trovato un eurogol con Malvestio che ci aveva spezzato le gambe. Sono una buona squadra, costruita per vincere, e sarà sicuramente una giornata tosta, l’ultima tra l’altro, quindi ribadisco quanto detto prima, che secondo me i giochi si chiuderanno solo alla fine. Anche col Mariano non sarà per niente facile, oltretutto su un sintetico a cui loro sono ovviamente più abituati. Su quel campo ci avevamo già giocato l’anno scorso in Coppa Italia, quando eravamo usciti ai rigori, e conosco molti loro giocatori dato che come noi hanno mantenuto quasi tutto il gruppo dell’anno scorso. Stanno facendo un campionato eccellente, quindi posso solo fargli i complimenti. Anche le altre partite comunque saranno importanti e non dovremo sottovalutare quelle più abbordabili, visto che all’andata avevamo perso con la Vergiatese e pareggiato all’ultimo con la Base”.

Tu che di promozioni ne hai già collezionate tre (con Busto81, Castanese e proprio l’anno scorso in orange), in questa stagione ti sei mai trovato a fantasticare su una doppietta con gli stessi colori?
“Beh… sarebbe una grande gioia. Noi ci crediamo – è normale giocare per vincere e non per perdere -, ma secondo me è molto difficile perché ci sono anche le altre. Se però andiamo avanti così, vincendo più partite possibile e riuscendo a perderne solo una o due ancora, chissà cosa potrebbe succedere. Quel che è certo è che non abbiamo l’assillo di dover vincere per forza e forse in un certo senso è anche quella la nostra forza. Se succede, bene; se non succede, sapremo di aver fatto comunque un ottimo campionato, quindi da quel punto di vista siamo sereni”.

Oltre a questa serenità, avete qualche altro marchio di fabbrica?
“C’è una cosa, in effetti, che ci tengo a sottolineare, ovvero che noi siamo tutti giocatori che di giorno fanno un altro lavoro e possono allenarsi solo la sera, che secondo me è giusto in queste categorie perché siamo dilettanti. Non è comunque semplice conciliare il tutto e allo stesso tempo avere le energie per correre e lottare come chi si allena al pomeriggio, e invece non solo ci stiamo riuscendo ma siamo anche lì in alto, nonostante la fatica, il freddo e il maggior rischio di infortuni. Penso che anche questo spirito di sacrificio contribuisca a forgiare una squadra. Tra l’altro, vorrei approfittarne per ringraziare i nostri direttori, in primis Allodi, Garavaglia e Pasquetti, ma anche tutto il contesto che c’è dietro, per aver mantenuto il gruppo dell’anno scorso e aggiunto qualità con l’innesto di altri ragazzi”.

E ora la nostra schedina. 1, X o 2 per Sestese-Rhodense? (sabato, ore 14:30)
“Per forza 2”.
Solbiatese-Vergiatese? (sabato, ore 15:00)
“Spero X ma dico 1”.
Pavia-Saronno? (sabato, ore 17:00)
“X”.
Base 96 Seveso-Legnano? (domenica, ore 14:30)
“2”.

Cinisello-Meda? (domenica, ore 14:30)
“X”.
Ispra-Ardor Lazzate? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Lentatese-Caronnese? (domenica, ore 17:00)
“2”.
Mariano-Sedriano? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Robbio Libertas-Casteggio? (domenica, ore 14:30)
“1 per il mister”.

Silvia Alabardi

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