
Si è aperto ufficialmente un nuovo capitolo della carriera di coach Davide Roncari. Dopo due anni da Responsabile Tecnico del progetto Varese Basketball, l’allenatore ex Sangiorgio è ufficialmente sbarcato nel mondo Tortona, dove porterà avanti quel lavoro di altissimo livello con i giovani che ha già messo in atto prima con i Draghi e poi con i ragazzi del settore giovanile congiunto di Pallacanestro Varese e Robur Et Fides, guidando il gruppo Under 17 Eccellenza e dando una mano alla Serie B Interregionale
Quanto è felice di iniziare questa nuova avventura e perché ha scelto proprio Tortona?
“Sono molto felice. Tortona è una realtà importante che vuole continuare a crescere a livello di Settore Giovanile nonostante negli ultimi anni abbia ottenuto grandissimi risultati. Il progetto che hanno intrapreso negli anni con coach Ansaloni sta crescendo bene, l’idea ora è quella di provare ad alzare ancora di più l’asticella. E’ una società che mi ha fortemente voluto e questo mi ha fatto molto piacere”.
Con lei a Tortona è arrivato anche Federico Bottelli. Se e quanto ha inciso il suo rapporto con il ragazzo in questa decisione?
“Mah non so quanto io possa aver pesato, a lui ho sempre detto di non voler influire nella sua scelta tenuto conto anche di tutto quello che ha dovuto passare il ragazzo in questi ultimi mesi. Gli ho detto di scegliere il meglio per lui in piena libertà ed onestà con sé stesso. Non nego che sono felicissimo che abbia preso questa scelta perché è uno che ti alza tantissimo il livello del gruppo: parliamo di uno dei migliori 2008 d’Italia. So che si troverà bene, Tortona è un posto che crede in lui tanto e penso che la dimostrazione sia il fatto di averlo firmato per un anno solo per poi sedersi al tavolo e capire se abbiamo rispettato i patti con lui o meno e penso che questo sia un segno di grande rispetto ma anche di consapevolezza nei mezzi del progetto”.
Dal futuro prossimo al recente passato che dice due anni a Varese in cui ha fatto davvero benissimo: cosa si porta dietro da questa esperienza?
“Mi porto dietro tanti bei momenti e belle persone conosciute, ne cito una su tutti, ovvero Francesco Zambelli, un ragazzo da clonare per tutto quello che fa lì dentro e per il quale ho grandissima stima. Ho attestati di stima da tutti i ragazzi che ho allenato e dalle loro famiglie, quindi penso di aver fatto un buon lavoro. Gli obiettivi della società penso di averli centrati tutti, rimane il rammarico per come sia finita questa storia, però alla fine non sempre va come vorresti vada”.
Lei a Varese sarebbe rimasto volentieri?
“Avrei ascoltato volentieri quella proposta che non è mai arrivata. Io a Varese sono stato benissimo, ho cercato sempre di dare il massimo e quando raggiungi gli obiettivi che abbiamo raggiunto ci sta la voglia di voler rimanere per dare continuità a quanto si stava facendo. Avremmo magari riempito la foresteria diversamente da quanto fatto finora e quindi anche le squadre probabilmente sarebbero state ancor più competitive. Alla fine, però, vado in un posto in cui mi son sentito voluto, cercato, corteggiato e quindi penso sia la scelta migliore in questo momento”.
In che parte del suo percorso professionale mette questa tappa a Tortona?
“E’ una tappa che dà continuità al lavoro con i giovani che sto facendo dai tempi di Sangiorgio. Alla fine nei miei 10 anni lì sono passati alcuni tra i migliori talenti in Italia come Tavernelli, Zanelli, Tomasini, Amato, Tassinari, tutti top player nelle Under 19 italiane. Questi due anni a Varese, poi, mi hanno fatto tornare quella voglia di far crescere i giovani e quando arrivano proposte come quella di Tortona non ci pensi nemmeno un attimo. Il tempo per tornare nel mondo senior ci sarà ma questa credo sia la tappa migliore per me ora”.
Lei è stato parte integrante del percorso di crescita di Assui e Villa, il primo perno della Prima Squadra ed il secondo che sarà il decimo del gruppo guidato da Kastritis. Come li vede?
“Su Eli penso ci sia ben poco da dire. Ne avevamo parlato qualche mese fa quando ti avevo detto che lo avevo visto completamente cambiato dopo la convocazione con la Nazionale ed il percorso intrapreso quest’anno ne è stata la conferma. L’arrivo di Kastritis poi, a mio avviso il miglior acquisto che la società potesse fare, lo ha fatto crescere in maniera esponenziale seppur in breve tempo e pochi giorni fa con la Nazionale Under 20 abbiamo visto di cosa è capace e di quanto potenziale ha ancora da esprimere. Per Mauro sono molto felice, lui ha sempre sognato di entrare a far parte del novero della Prima Squadra e questa sarà sicuramente una tappa fondamentale nel suo percorso di crescita. E’ un ragazzo che ha molta fame, ha garra, è un gran lavoratore e lo dimostra il percorso di recupero dall’infortunio alla spalla che ha fatto, lavorando durissimo per rientrare il prima possibile. Io credo sia in grado di ritagliarsi dello spazio in campo perché ha le qualità tecniche e fisiche giuste per questo e gli auguro davvero di riuscirci”.
Alessandro Burin