
Dopo sei stagioni che hanno segnato un’epoca, si separano le strade tra Simone Tamborini e il Gazzada Schianno. Una decisione maturata con lucidità e affetto, quella della società e dell’allenatore che ha accompagnato il club sin dalla sua fondazione, diventandone guida, riferimento e anima.
Tamborini ha preso per mano la squadra nel suo primo giorno di vita, in Terza Categoria, per poi condurla alla vittoria del campionato 2022/2023 e alla meritata promozione in Seconda. Lì, ha centrato due salvezze consecutive, dimostrando competenza, passione e capacità di costruire un gruppo solido e unito.
Ma più dei numeri, parlano le emozioni. Parlano le cene dopo gli allenamenti, gli abbracci a fine gara, le domeniche passate a sognare insieme. Parlano i rapporti costruiti nel tempo, l’amicizia nata tra chi ha indossato quella maglia e chi l’ha guidata dalla panchina. Il Gazzada Schianno non è stato solo una squadra per Simone Tamborini: è stata una famiglia. L’allenatore ha scelto di affidare ai suoi ragazzi, alla società e ai tifosi una lettera d’addio che è un concentrato di cuore, gratitudine e malinconia. Un saluto mai banale, come non lo è mai stato il suo modo di vivere il calcio.
Dopo quattro stagioni intense (+ 2 di covid!), sento che è arrivato il momento di fermarmi un attimo, voltarmi indietro e dire grazie.
Sono stati anni bellissimi, che non dimenticherò mai. Abbiamo condiviso emozioni forti, gioie e difficoltà, vittorie che ci hanno fatto volare e salvezze sudate che ci hanno insegnato il valore della lotta. Abbiamo vinto un campionato di Terza Categoria e conquistato due salvezze in Seconda, ma i numeri, da soli, non raccontano quello che siamo stati davvero.
Perché la vera vittoria, per me, è stata il gruppo che abbiamo costruito. Una squadra che è diventata una famiglia. Le cene dopo gli allenamenti, gli aperitivi la domenica, i messaggi, le risate, i confronti sinceri. Un legame che è andato ben oltre il campo, fatto di rispetto, amicizia e condivisione.
Ho visto ragazzi giovani crescere giorno dopo giorno, diventare uomini e diventare calciatori. Alcuni sono oggi richiesti da altre squadre, e sapere di aver dato anche solo un piccolo contributo alla loro crescita, tecnica e umana, è per me motivo di profondo orgoglio.
In questo viaggio, però, non sono mai stato solo. E ci tengo a dirlo forte: un grazie speciale va ai miei “aiutanti mister”, senza i quali tutto questo sarebbe stato impossibile. A mio papà, sempre presente, punto fermo nei momenti difficili. A Lucio, Mauro, Teo, mister Cristian, Pippo… compagni fedeli, con cui ho condiviso non solo gioie e successi, ma anche tensioni, dubbi e un bel po’ di stress! Ognuno di loro ha dato un contributo fondamentale, mettendoci passione, tempo e cuore. Questa lettera è anche per voi.
Lasciare non è facile. Non lo è mai quando si lasciano pezzi di cuore. Ma sento che è giusto così. Ogni gruppo ha bisogno, prima o poi, di nuovi stimoli, di nuove voci. Io lascio con serenità, nella speranza che questo passo serva a farvi crescere ancora di più. Ma, lo ammetto, porto con me anche un filo di malinconia. Perché so che mi mancherete, e so che in qualche modo mancherò anche io a voi.
A questa squadra, ai ragazzi, al presidente, al DS e a tutti quelli che hanno condiviso questo viaggio con me, voglio dire grazie. Di cuore. Vi auguro il meglio, sempre. Continuate a lottare, a divertirvi, a onorare questa maglia. E non smettete mai di credere in quello che siete. Chissà, magari un giorno le nostre strade torneranno a incrociarsi. Sarebbe bellissimo.
“Non è importante dove si arriva, ma con chi si cammina. E con voi, ho camminato lontano.”
Ora, per il Gazzada Schianno si apre un nuovo capitolo, con la nomina di un nuovo mister che dovrebbe arrivare entro questa settimana. E per Simone Tamborini, il futuro è tutto da scrivere. Libero da vincoli, ma forte di un’esperienza rara e di un profilo che merita palcoscenici importanti, resta ora uno dei tecnici più interessanti e appetibili sulla piazza.
Francesco Vasco