
“La società Sommese, con grande rammarico nei confronti dei suoi tesserati e famiglie, è costretta a sospendere le attività del Settore Giovanile per indisponibilità di centri sportivi che permettono il doveroso diritto di praticare sport”. Con queste parole, pubblicate attraverso i propri profili social, la Sommese ha ufficializzato una di quelle notizie che vanno inevitabilmente a stringere il cuore di tutti coloro che conoscono il valore del sacrificio profuso ogni giorno da società dilettantistiche di questo calibro. E il presidente Davide Conti, visibilmente amareggiato, non usa mezzi termini: “Da tre anni avevamo palesato le nostre difficoltà legate alle strutture: purtroppo è stato fatto poco o nulla e oggi ci ritroviamo a dover momentaneamente rinunciare a una decina di annate di età compresa fra i 2013 e i 2021. Alla fine, per un motivo o per l’altro, ci rimettono i bambini. Questa cosa non mi sta bene“.
Dal momento del suo insediamento alla presidenza, Davide Conti ha accompagnato la crescita graduale del club che, partendo dalla sola Prima Squadra, è arrivato all’estate 2025 con un totale di 230 tesserati. Un incremento esponenziale frutto di passione e competenza, un certosino lavoro quotidiano che permesso di costruire qualcosa di importante mattone dopo mattone fra le mura del vecchio Comunale Franco Pedroni. La “Casa dei Leoni” (così viene chiamato lo stadio in gergo dai granata) è il fulcro dell’attività di casa Sommese, ma comporta un’inevitabile problematica logistica che il presidente riassume così: “Abbiamo a disposizione un solo campo e due spogliatoi: con enormi sacrifici, congestionando orari di allenamento e incastrando le varie partite, la struttura può ospitare circa 120 ragazzi. Da tre anni, però, siamo abbondantemente in sovrannumero e abbiamo sempre cercato soluzioni alternative: la scorsa stagione, ad esempio, siamo inizialmente stati ospitati dal Torino Club che, dopo la fusione con Coarezza, aveva preso in gestione il Centro Sportivo Mussolani qui a Somma per poi trovare un accordo con l’Amministrazione Comuale per il suo utilizzo. Parliamo di un impianto quasi unico nel suo genere, dato che è difficile trovare in provincia un centro che abbia a disposizione ben tre campi a undici e sei spogliatoi“.
Il Mussolani è però al momento un “gigante fermo”. Conti prosegue con la sua spiegazione: “Il Centro è di proprietà del Comune, ma viene gestito da SPeS (Somma Patrimonio e Servizi, ndr): a causa di questioni burocratiche non può essere messo a bando, malgrado la nostra richiesta di affitto. Ciò che mi lascia perplesso, per non dire altro, è che la situazione è ben nota a tutti qui a Somma Lombardo: ho e abbiamo chiesto risposte e tempistiche, ma non c’è stato alcun riscontro. Se a rimetterci fossi solo io probabilmente lascerei correre, ma forse non è ben chiara l’esistenza di obblighi e doveri che abbiamo nei confronti della Federazione, dei nostri tesserati e anche degli avversari. Nel corso degli anni, partendo da zero, siamo arrivati a questo livello e doverci rinunciare per questioni burocratiche è assurdo. Chiediamo anche solo un minimo di rispetto”.
La Sommese è dunque stata costretta a fermare tutte le annate della Pre-Agonistica, eccezion fatta per gli Esordienti, i quali si alleneranno e giocheranno al Pedroni condividendo gli spazi con Giovanissimi, Allievi e Prima Squadra. “Più di questo non possiamo fare – conclude sconsolato Conti – perché non abbiamo fisicamente la possibilità di tenere attiva anche una sola annata in più. Già due anni fa siamo riusciti in qualche modo a portare a termine la stagione facendo allenare i ragazzi su un quarto di campo, e parliamo di squadre che giocano a 11. Adesso basta, non è giusto che a rimetterci siano i nostri bambini“.
Matteo Carraro