La Ckoss Polihandy di Oggiona con Santo Stefano, tra il 4 e l’8 agosto, ha presenziato ad un importante evento internazionale organizzato dall’Università di Budapest, in Ungheria. Sport e inclusione al centro di tutto e il Maestro Rolando Gaido rivive l’esperienza condivisa con alcuni dei suoi parakarateka.

Maestro Gaido, chi ha organizzato questo evento?
“La Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Budapest, in Ungheria. Pur essendoci degli altri sport per i disabili, questo evento era principalmente dedicato al Parakarate e agli sport da combattimento; oltre all’Italia hanno partecipato anche delle altre nazioni, come ad esempio Olanda, Repubblica Ceca e Ungheria”.

Oltre a Lei, c’erano anche degli altri Maestri di Parakarate?
“Sì. Erano presenti il Maestro Salvatore Strummiello, di Torino, con cui io ho osservato, durante lo svolgimento dei katà da parte dei parakarateka, il tema degli spostamenti, e anche il Maestro Adriana Leali che ha portato il disabile fisico Alessio Locatelli, il quale ha eseguito il katà Gojushiho Sho dello stile Shotokan“.

Quali atleti della Ckoss Polihandy hanno partecipato?
“Tre parakarateka: si tratta di Montanari, Poggesi e Temporiti. Nella K22, riservata agli affetti da Sindrome di Down, Montanari e Poggesi hanno svolto il katà Gojushiho Dai dello stile Shotokan, che si traduce dal giapponese come quello dei “Cinquantaquattro passi, maggiore“, mentre Temporiti ha eseguito invece il katà Heian Shodan, svolto dalle cinture arancioni”

Qual è il suo giudizio in merito ai katà da loro eseguiti?
“Sono stati bravissimi e abbiamo anche ricevuto complimenti da parte di tutti i presenti”.

Quali altri sport avete praticato?
“All’interno dell’Università di Budapest c’è stato spazio anche per ciclismo, tiro con l’arco, yoga e pet therapy, la terapia con gli animali domestici. Con l’Università di Praga abbiamo svolto anche dei test fisici”.

Il messaggio centrale?
“Nel complesso quello dell’inclusione. Questi eventi sono delle occasioni interessanti anche per noi tecnici, oltre che per gli atleti, perché stimolano la crescita e il confronto tra le nostre diverse metodologie”.

C’era anche un ospite speciale?
“Sì. Olivia Katosy, ungherese, campionessa mondiale di Parakarate”.

Obiettivi futuri?
“Oltre al prossimo mondiale di Karate e Parakarate in Egitto, abbiamo messo nel mirino i Giochi del Mediterraneo a Guadalajara, in Spagna, il 14 settembre 2025, ai quali sono stati convocati anche i nostri atleti Buwalda e Allesina”.

Nabil Morcos

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