
Lo scorso 31 gennaio, attraverso una nota pubblicata sui canali ufficiali, il Comune di Varese ha dichiarato che nell’ultima Conferenza dei Servizi relativa alla discussione delle proposte per la riqualificazione del Franco Ossola era stato espresso un sostanziale assenso all’interesse pubblico per la proposta presentata Varese e Aurora Stadium, preferibile dunque alla controfferta targata SFRE – Services For Real Estate, Grandi Architetture & Partners e PFM & Partners. Notizia di particolare rilevanza per l’intera città, desiderosa di conoscere il futuro dell’impianto sportivo, e un nuovo passo in tal senso è stato compiuto nel tardo pomeriggio odierno attraverso una seduta congiunta in videoconferenza delle Commissioni Consiliari n. 4 (P.G.T., Mobilità, Urbanistica, Rigenerazione Urbana) e n. 12 (Politiche Giovanili, Sport, Benessere, Invecchiamento Attivo) trasmessa sul canale YouTube di Palazzo Estense.
L’Assessore all’Urbanistica Andrea Civati, dopo aver ripercorso l’iter che ha portato alla formulazione delle due proposte (lo stesso seguito per la riqualificazione del Palaghiaccio e del tennis Le Bettole) sottoposte a conferenza dei servizi, dichiara: “Solo il progetto Aurora ha presentato l’integrazione richiesta. Pertanto, la seconda proposta è stata ritenuta non procedibile mentre quella di Aurora ha superato positivamente il primo vaglio tecnico. La manifestazione verrà ora portata all’attenzione della Giunta Comunale che ne confermerà il pubblico interesse: da quel momento inizierà un’altra fase di approfondimento per quella che, è bene sottolineare, oggi è una manifestazione d’interesse, non un progetto. Mancano infatti alcuni dettagli del piano economico/finanziario, delle destinazioni e delle attività che troveranno posto oltre all’attività sportiva, vale a dire quelle più importanti per la sostenibilità economica del progetto stesso. Nei prossimi mesi verrà pertanto elaborato uno studio di fattibilità tecnico/economica con ulteriore livello di approfondimento per un inquadramento urbanistico e i ricavi generati da tali attività. A tal proposito il progetto verrà asseverato da un esperto finanziario individuato dal proponente, mentre l’Amministrazione farà altrettanto con un esperto che potrà validare e verificare le conclusioni. A questo punto il piano economico/finanziario e la relativa convenzione (con le tariffe applicate all’utenza, ndr) verranno sottoposte nuovamente al giudizio di pubblica utilità e, superato questo scoglio, verrà aperta un’ulteriore manifestazione d’interesse affinché eventuali soggetti possano pareggiare o migliorare la proposta. All’esito della gara seguirà una fase più realizzativa in cui verranno completate le fasi di progettazioni e di completamento dei lavori“.
Il costo complessivo dell’operazione si aggirerà intorno ai 50milioni di euro con costi di gestione preventivati in 540mila€ l’anno (costi che, precisa Civati, sono stimati dal proponente e non valutati dall’Amministrazione che provvederà a tale azione nell’analisi dello studio di fattibilità): investimento che non comporterà costi per il Comune, eccezion fatta per un contributo di 650mila euro (cifra individuata come valore degli immobili nell’ambito dei volumi già esistenti). Città di Varese e Aurora Stadium avranno ora qualche mese di tempo, indicativamente fino a maggio, per elaborare uno studio di fattibilità (compreso di piano economico finanziario e approfondimenti tecnici) da presentare all’Amministrazione che ne dichiarerà la pubblica autorità o richiederà ulteriori valutazioni.
Presente anche dell’Assessore allo Sport di Stefano Malerba: “Siamo solo ad una fase davvero preliminare. Parliamo comunque di una struttura polifunzionale che avrà un campo in erba e altre strutture sportive: è difficile pensare ad un uso intensivo di quel terreno, ragion per cui si svolgerà attività agonistica di un certo livello, ma non solo limitata al calcio. Preciso che il velodromo, per regolamento FIGC, non può esser previsto all’interno di uno stadio; i velodromi, tra l’altro, sono impianti che in termini di attività economica non sono così redditizi. Sicuramente la sostenibilità economica, così come la viabilità urbanistica del progetto, sarà centrale nelle discussioni dei prossimi mesi“.
Alcuni consiglieri, intervenuti nel corso dell’incontro, hanno avanzato le proprie perplessità e chiesto chiarimenti in merito a svariati temi. Come ribadito da Malerba, tuttavia, il progetto è alla sua genesi e tutte le risposte saranno date nei prossimi mesi dopo i relativi approfondimenti. Quella odierna, pertanto, come preannunciato, è stato un semplice incontro informativo che aprirà ad un ulteriore periodo d’attesa in vista del semaforo verde. Se non altro, e questa è una certezza, l’interesse per il futuro dell’impianto di Masnago è più vivo che mai.
Matteo Carraro