
Luigi Suigo è al centro dei desideri di mezza NCAA. A dirlo non siamo noi ma bensì Joe Tipton, giornalista di On3, portale di riferimento del mondo college in America, che ha scritto sul suo profilo X come il talento classe 2007 a fine mese farà una visita presso Purdue, università di riferimento dove, negli ultimi anni, sono usciti talenti del calibro di Brad Miller e Carsen Edwards, tra gli altri.
Ma non solo, perché sulle tracce di Suigo ci sarebbero anche tante altre realtà come BYU, Kentucky, Louisville, e Texas A&M. E come stupirsi? Suigo rappresenta uno dei talenti più cristallini del basket italiano con i suoi 222 cm che gli stanno permettendo di spadroneggiare a livello Under 19, dove domina pur essendo sotto età e a livello Senior, come l’esperienza in B Interregionale di quest’anno con Oleggio, chiusa con 10.9 punti e 8.7 rimbalzi di media alla prima avventura senior in carriera dimostra.
Le stimmate del campione ci sono tutte ed il destino sembra ormai tracciato verso uno sbarco oltreoceano che non potrà avvenire prima dell’anno prossimo (in quanto Suigo dovrà prima superare l’esame di maturità al termine del prossimo anno scolastico) anche se l’Olimpia Milano sta facendo di tutto per trattenerlo e costruire su di lui un futuro floridissimo sotto le plance.
Nei meandri, però, del mercato, sul talento tradatese ex Varese Academy, negli scorsi mesi ha provato ad inserirsi anche la Pallacanestro Varese che avrebbe parlato direttamente con l’entourage del giocatore per provare a sondare la disponibilità di Suigo a trasferirsi ai piedi del Sacro Monte quanto meno per quest’ultimo anno prima della possibilità di sposare una delle tante opportunità in NCAA, mettendo sul piatto la possibilità di far parte dei 10 della Prima Squadra, in ottica cambio del lungo italiano con la prospettiva di giocare minuti e fare esperienza, soprattutto in caso di partecipazione alla prossima FIBA Europe Cup, facendo leva sul produttivo lavoro di player development che la società biancorossa sta portando avanti da qualche anno.
Un tentativo che non ha portato risultati ma che comunque testimonia l’attenzione e l’ambizione del club biancorosso che, potendo contare su una filosofia di base molto incentrata sui giovani e sulla possibilità di valutare gli stessi anche in ottica prima squadra non tanto sull’età quanto su quello che possono dare in campo soprattutto da quando è arrivato coach Kastritis, guarda ai migliori talenti sul mercato giovani con grandissima “fame” e con buone carte da potersi giocare.
Alessandro Burin