Ultima casalinga per il Varese (eventuali playoff a parte) che si appresta a ricevere una Cairese bisognosa di punti salvezza: domani al Franco Ossola sfida importante sia per i biancorossi che per i liguri, anche se l’obiettivo degli ospiti è ben più tangibile di quegli ormai famosi playoff fini a sé stessi. Alessandro Unghero non se ne preoccupa (giustamente) e, al termine della rifinitura mattutina, dichiara: “Abbiamo ben chiaro l’obiettivo che vogliamo raggiungere e il primo passo sarà domani: mi aspetto una gara impegnativa perché quando una squadra deve salvarsi tira fuori tutto, ma anche noi abbiamo i nostri stimoli e sarà una bella partita da giocare. Dopo la pausa ho trovato una squadra vogliosa che ha lavorato bene in settimana: il gruppo è il valore aggiunto e saprà sopperire ad assenze pesanti“.

Compito del Varese sarà anche quello di ripartire dalla sconfitta di Bra e, a tal proposito, Unghero aggiunge: “Da Bra ci portiamo rabbia e consapevolezza: quest’ultima frutto della prestazione, in particolar modo del primo tempo ma anche della ripresa da cui è emersa la voglia di riprendere il risultato, mentre la rabbia dipende dal non aver raccolto ciò che avremmo meritato. Le motivazioni? Io valuto il periodo in cui ho avuto modo di lavorare con la squadra: ho notato alcune situazioni che devono essere migliorate, in campo serve maggior compattezza e una miglior capacità di leggere la partita, ma la strada è quella giusta”. Chiosa finale sul logo, dato che la società ha invitato i tifosi a scegliere l’immagine che rappresenterà il neonato Varese Football Club: “Il mio preferito è il primo, quello con la “V” di Varese, perché mi ha coinvolto di più”.

Domani andrà in scena anche l’ultima delle giornate dedicate alle vecchie glorie del Varese. Dopo epoche più remote, spazio a eroi molto più recenti: in campo nel pre-match, oltre al giocatore più presente nella storia biancorosssa Edoardo Gorini, Mauro Borghetti, Maurizio Franchi, Alessandro Comi, Giuliano Melosi, Achraf Lazaar, Giulio Ebagua, Neto Pereira, Oscar Verderame e mister Devis Mangia.

Matteo Carraro

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