
L’attività del settore giovanile di Varese Basketball è ripartita con entusiasmo e grande attenzione alla qualità del lavoro. A raccontarci le prime settimane di stagione e gli obiettivi del progetto è Giovanni Todisco, responsabile tecnico del vivaio varesino, figura centrale nel percorso di crescita dei tanti ragazzi che sognano un futuro in Serie A.
Coach, come sono andate queste prime settimane di lavoro?
“Abbiamo iniziato l’attività il 25 agosto, anche se il gruppo Elite aveva cominciato già l’11. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: tirare fuori il meglio da ogni ragazzo, sia dal punto di vista tecnico che fisico. Il progetto è fortemente legato al lavoro individuale e questa differenziazione tra il gruppo Elite, che lavora più ore, e i gruppi squadra, ci permette di curare ogni aspetto in modo mirato. Siamo ancora all’inizio della stagione agonistica, i campionati sono appena partiti, ma i tre derby disputati finora hanno mostrato un bello spirito di sana rivalità. Abbiamo visto tre ottime partite, al di là delle vittorie delle nostre squadre. Ci teniamo però a sottolineare come stiamo costruendo gruppi equilibrati, pensati per crescere insieme. Siamo l’unica società in Italia ad avere sei squadre nel campionato d’Eccellenza, e questo per noi è motivo di grande orgoglio. Dimostra la serietà del nostro lavoro e chiarisce i nostri obiettivi, che vanno oltre il semplice risultato sportivo.”
Come avete formato i 6 gruppi Eccellenza e come ne tenete alta la qualità?
“In ogni fascia d’età abbiamo individuato giocatori interessanti in prospettiva. Abbiamo cercato di evitare la sovrapposizione di ruoli tra ragazzi di grande talento, così da garantire a ciascuno un ampio minutaggio e la possibilità di mettere in pratica il lavoro fatto in palestra. Questo approccio è stato particolarmente curato nei gruppi Under 17 e Under 19. Da quest’anno abbiamo anche avviato la collaborazione con Robur per l’Under 15 Eccellenza, un passaggio importante per ampliare la base tecnica. Non abbiamo roster troppo ampi, perché vogliamo che i ragazzi più giovani possano spesso giocare anche nella categoria superiore. L’Under 19, ad esempio, disputa la Serie B Interregionale con un gruppo composto interamente da elementi del nostro settore giovanile, eccezion fatta per qualche fuoriquota del 2006 come Lang e Farias, che stanno sfruttando al meglio questa opportunità.”
Anche quest’anno un nutrito gruppo di giovani è in pianta astabile ad allenarsi con la Serie A, che percorso prevedete per loro?
“La parola definitiva sui ragazzi che si allenano con la prima squadra è arrivata da coach Kastritis, in pieno accordo con noi. Volevamo una linea di pensiero comune: non solo filosofica, ma anche concreta sul piano tecnico. I quattro ragazzi coinvolti sono Prato, che ha qualcosa in più sia fisicamente che tecnicamente, Robert Kangur, che per intelligenza cestistica e maturità sembra molto più grande della sua età, Tomas Scola e Marco Bergamin. Quest’ultimo è rientrato da un’esperienza in America, nonostante le numerose offerte ricevute dai college. Allenarsi con la Serie A sarà per lui un passo importante, soprattutto per abituarsi al livello fisico del gioco. Le prospettive per tutti e quattro sono davvero interessanti. Il nostro obiettivo è chiaro: avere cinque giocatori italiani provenienti dal nostro settore giovanile stabilmente in prima squadra. Questa è la nostra mission.”
Per quanto riguarda la foresteria, siete riusciti a riempirla?
“Assolutamente sì. Ospitiamo ragazzi nati dal 2011 in su. È una grande soddisfazione, perché significa che tante famiglie credono nel nostro progetto e ci affidano la crescita sportiva e personale dei loro figli.”
Proprio tra i nuovi ragazzi entrati in foresteria c’è anche Francesco Tornese, talento classe 2010, che domenica è andato in panchina con la serie A. Cosa può dirci di lui?
“Tornese è un ragazzo d’oro. Unisce qualità fisiche e tecniche notevoli a un carattere eccezionale. Lavora come un matto e pur essendo un Under 17 si allena stabilmente con l’Under 19. Già nel precampionato ha partecipato a tornei con la Serie B, dimostrando di poterci stare e la convocazione per la partita di Sassari è stato un meritato premio. Per noi è importante dare ai giovani la possibilità di sognare la Serie A, non come illusione, ma come stimolo concreto per continuare a lavorare. Tornese ha davanti a sé grandi prospettive: dopo tre anni all’Olimpia Milano, con cui ha vinto il titolo Under 15 da protagonista ed ha raggiunto la Nazionale, ha l’obiettivo di ritrovare la magli azzurra proprio qui con noi”.