
È sempre bello guardare verso l’alto: sognare non costa nulla e, a maggior ragione in una piazza ambiziosa, è giusto inseguire obiettivi di livello. Per questo, almeno in linea teorica, il -12 dalla vetta non dovrebbe preoccupare una società come il Varese. Tuttavia, la realtà dice ben altro e il ritornello che viene ripetuto ormai da qualche settimana deve giocoforza essere preso in considerazione voltando la testa all’indietro, perché l’oggettività della classifica restituisce l’immagine di un esile +5 sulla zona playout.
Ancor più della classifica, il campanello d’allarme che risuona incessantemente riguarda non solo i risultati ma l’atteggiamento del Varese in campo. A Gozzano, giusto per snocciolare dati triti e ritriti, è arrivata la terza sconfitta consecutiva (la quinta nelle ultime sei), frutto di un approccio passivo e di un’incapacità cronica di canalizzare la partita sui propri binari dopo averla rimessa in equilibrio. Il Varese visto domenica è una squadra spaventata: la paura di toccare un pallone o di rischiare la giocata va inevitabilmente a minare l’efficacia di un sistema tattico studiato ad hoc (come deciso a priori, il 4-3-3 iniziale era una facciata volta a mascherare l’intenzione di giocare un 3-4-3, ritenuto più adatto per affrontare il Gozzano) che di conseguenza è stato schiacciato dall’organizzazione e dall’esuberanza dei padroni di casa culminata con il gol del vantaggio rossoblù.
L’errore del Gozzano, come riconosciuto anche da mister Lunardon, è stato poi quello di abbassarsi; il Varese ha comunque faticato a guadagnare campo, riuscendo in ogni caso a riprendere la sfida, salvo poi compiere un autentico harakiri regalando prima il rigore del 2-1 e poi il contropiede del 3-1 finale. Al Varese manca la personalità e, come i più maliziosi avevano preventivato, la “settimana di punizione” non è servita a innescare la reazione auspicata; evidentemente questa squadra ha bisogno di un altro approccio.
Al rumoreggiare della Curva e dei tifosi sono seguite le parole di mister Ciceri, amareggiato per il momento, che si è assunto le responsabilità dell’accaduto dichiarando di sentirsi in discussione (la panchina saltata in casa Varese questa settimana è stata però un’altra quella della Juniores di Matteo Ponti sostituito da Costanzo Celestini). Parole che fanno eco a quelle pronunciate post-Asti, anche se già in quell’occasione era stato ribadito il concetto che “parlare non serve a nulla, contano i fatti“. E i fatti, almeno per ora, non stanno dando ragione al progetto Varese. Se la scorsa è stata la “settimana di punizione“, quella corrente che conduce al match casalingo contro la Sanremese potrebbe essere quella dell’ultimatum. Da vedere per chi.
A referto
Dal comunicato del Giudice Sportivo non si rilevano particolari novità: notificata la terza ammonizione stagionale di Romero. Restano a quota due Palesi e Bertoni, mentre capitan Bruzzone si unisce a quelle di Berbenni, Bugli, Qeros, De Ponti, Guerini, Malinverno e mister Ciceri. Per la Sanremese, invece, mancherà Fabien Garcia: due giornate di squalifica “Per avere, a gioco in svolgimento, colpito un calciatore avversario con una manata al volto“.
Up&down: la fotografia del campionato
Sarà corsa a due? Presto per dirlo, ma il Chisola sembra l’unica squadra in grado di tenere il passo del Vado e, inevitabilmente, cresce l’attesa per il big match del 23 novembre. Il gruppone playoff non è troppo distante da quello playout: la classifica resta cortissima e sarà bagarre pura d’ora in avanti perché basta una vittoria o una sconfitta per salire o precipitare.
Di seguito la fotografia dell’attuale classifica:
1. Vado (28) – Ripartire dopo una sconfitta? Fatto. Il 3-1 sul campo di una lanciatissima Valenzana Mado era tutt’altro che scontato e certifica (qualora ce ne fosse stato il bisogno) il valore della capolista (=)
2. Chisola (26) – I torinesi sono tornati a fare ciò che riesce meglio: vincere senza subire gol. 2-0 d’accademia al Club Milano (=)
3. Ligorna (22) – Punticino nel derby di Lavagna che allontana i rossoblù dal tandem di testa (=)
4. Sestri Levante (18) – Il successo in rimonta sulla Cairese vale la momentanea Top4 (UP)
5. Biellese (18) – Segnali di rinascita da parte dei bianconeri: 1-0 sofferto, ma cruciale, sull’Imperia per risalire (UP)
6. Saluzzo (17) – I granata continuano a zigzagare: risvolto super positivo con il blitz di Romentino (UP)
7. Valenzana Mado (16) – La capolista ferma a cinque il filotto di risultati utili consecutivi della matricola piemontese che resta comunque in alto (DOWN)
8. Varese (16) – Terzo ko consecutivo, biancorossi in caduta libera e apparentemente senza via d’uscita (DOWN)
9. Asti (15) – Per 55′ match in controllo, poi blackout che consente la rimonta al Derthona; dopo il blitz di Varese è mancata ancora una volta la continuità (DONW)
10. Lavagnese (15) – I bianconeri sono la squadra che soffre più di tutte di pareggite (=)
11. Derthona (14) – Rimontone ad Asti che può segnare il punto di svolta della stagione? Urgono conferme (UP)
12. Celle Varazze (12) – Pari e patta a Sanremo: punto che serve a pcoo (DOWN)
13. Gozzano (11) – C’erano dubbi? Lunardon difficilmente sbaglia queste partite e il Varese ha pagato dazio. Ora super test con il Vado (UP)
14. Sanremese (11) – Pareggino che consente di muovere comunque la classifica (DOWN)
15. Cairese (9) – I gialloblù s’ingolfano sul più bello; incursione dei Corsari a Cairo Montenotte (=)
16. Club Milano (8) – Difficile chiedere di più dalla trasferta di Vinovo: la penalizzazione della NovaRomentin vale un gradino in più (UP)
17. NovaRomentin (8)* – Settimana nera per i piemontesi: punto di penalità (inflitto dal Tribunale Federale Nazionale per non aver pagato nei termini prestabiliti il calciatore Giammario Piscitella) e pesante ko di Saluzzo (DOWN)
18. Imperia (8) – Altra sfida di garra dei nerazzurri che pagano pegno a Biella (=)
*= -1 di penalizzazione
Matteo Carraro

























