Settimana nera per le squadre della provincia impegnate in Serie D: la 7^ giornata consegna il peggior bilancio da inizio campionato, con un solo punto complessivo all’attivo. L’unica a muovere la classifica è la Varesina, che impatta 1-1 in casa contro la Vogherese, ma il pareggio suona più come un’occasione mancata che non come un segnale di svolta. Sconfitte per Castellanzese e Varese: i neroverdi si arrendono in trasferta (a testa altissima) contro un Villa Valle di caratura superiore; al contrario, preoccupa (e non poco) l’autentico tracollo dei biancorossi, travolti 4-0 dal Ligorna in una delle peggiori prestazioni della storia recente.

Se questa debacle colloca facilmente il Varese all’ultimo posto del nostro podio settimanale, le altre due posizioni non rispecchiano i risultati di campo visto che ad avere maggior rilevanza è il peso specifico di quegli stessi risultati relazionato alle ambizioni di squadra. In altre parole, la Castellanzese si conferma al vertice varesotto con la Varesina che rimane in seconda posizione davanti ai biancorossi.

1° posto – Castellanzese

Una sconfitta che, paradossalmente, può valere più di certe vittorie. La Castellanzese cade sul campo del Villa Valle per 2-1, interrompendo la sua mini-striscia vincente, ma lo fa al termine di una prestazione gagliarda e coraggiosa. I neroverdi tengono testa a una squadra tra le più attrezzate del girone, rischiano di andare in vantaggio nel primo tempo con Castelletto e sfiorano più volte il vantaggio dopo aver trovato con merito l’1-1 firmato Chessa su rigore.

Non basta per portare a casa punti, ma è sufficiente per certificare la maturità di un gruppo che, dopo l’avvio complicato, ha preso fiducia nei propri mezzi. Restano ovviamente alcuni dettagli da smussare (le occasioni per passare in vantaggio dopo l’1-1 non sono state finalizzate e quel pallone che ha portato al 2-1 bergamasco andava allontanato), ma la sconfitta, per come è arrivata, non fa male: anzi, restituisce consapevolezza. E ora al “Provasi” arriva il Brusaporto per un altro test verità.

2° posto – Varesina

Terzo pari consecutivo per la Varesina che continua a crescere dal punto di vista del gioco ma non riesce mai a completare il salto di qualità. L’1-1 casalingo contro la Vogherese è l’ennesimo risultato che lascia l’amaro in bocca: le Fenici vanno subito sotto, reagiscono con forza e trovano il pari grazie a una perla di Rosa, ma ancora una volta difettano di cinismo e concretezza sotto porta.

Spilli prova a scuotere la squadra con cambi offensivi, la manovra cresce ma manca sempre la zampata decisiva. E serve ancora una volta il portiere Lorenzi, tra le note più positive, per evitare il peggio nei minuti finali. La classifica resta preoccupante, ma più ancora lo è la tenuta mentale di un gruppo che pare bloccato da paure e pressioni. Lo Scanzorosciate, avversario (neopromosso) del prossimo turno, dirà molto sulle reali ambizioni di questa squadra.

3° posto – Varese

Difficile girarci intorno: quella vista a Genova è stata una delle peggiori versioni del Varese degli ultimi anni. Il pesantissimo 4-0 incassato sul campo del Ligorna racconta di una squadra fragile, disordinata e incapace di reagire. Dopo una traversa colpita da Romero sullo 0-0, i biancorossi si spengono completamente, lasciando campo libero a un avversario affamato e ben messo in campo. Tutti e quattro i gol arrivano da palla inattiva, segnale di gravi lacune tattiche e forse anche di tenuta mentale.

L’atteggiamento, però, è ciò che allarma di più: il gruppo si scioglie alla prima difficoltà, senza riuscire a rientrare in partita. Mister e ds, forse a ragione, hanno provato a spostare l’attenzione sugli errori tecnici, ma è evidente che ci siano problemi anche fisici e psicologici (non può essere un caso che il Ligorna e prima ancora sia Biellese sia Chisola arrivassero sempre prima sulle seconde palle). La sfida casalinga con la NovaRomentin (attualmente in zona playout) diventa già spartiacque: il Varese dovrà rispondere soprattutto in vista del big match di Vado, la vera sfida da cui i tifosi biancorossi si attendono risposte.

Matteo Carraro

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