
Che Varese e la sua provincia siano un territorio che vive di sport è ormai un fatto acclarato. Non solo nella Città Giardino ma in quasi tutte le città del varesotto le attività, le iniziativa e soprattutto gli investimenti che vengono fatti per permettere al mondo sport di crescere e con sempre maggiore qualità sono all’ordine del giorno. Abbiamo deciso, allora, di iniziare un viaggio, presso i Comuni delle città del nostro territorio per capire quali sono le attività in essere e soprattutto i progetti, legati al mondo sportivo, che le varie amministrazioni hanno in mente di fare o che sono già in piena attuazione.
Il nostro viaggio inizia da Gallarate, città ricca di società sportive, che pochi giorni fa ha concluso un entusiasmante “Settimana dello Sport” e che ha in atto tre progetti di alto profilo quali la Cittadella dello Sport, la riqualificazione della piscina della Moriggia e soprattutto la costruzione del palazzetto dello sport che possono davvero dare un importante impatto a livello di crescita non solo sportiva ma anche sociale a tutta la città.
Per capire meglio come si stanno sviluppando queste tre tematiche e non solo abbiamo intervistato il Sindaco della città dei due galli, Andrea Cassani.
Una settimana fa circa si è conclusa la Settimana dello Sport, un evento che ancora una volta ha messo il mondo sportivo cittadino al centro…
“Lo sport unisce, e la Settimana dello Sport ne è la dimostrazione: la festa dello sport di sabato 13 settembre ha suggellato il tutto, con circa 50 società sportive presenti che hanno dato modo a tanti bambini e ragazzi di provare e conoscere discipline diverse, a cui potersi appassionare. Domenica, poi, c’è stata la GallaRun Ten, che ha concluso al meglio l’intera manifestazione.”
A livello di attività, quali vi proponete di mettere in pratica?
“Stiamo investendo parecchio sullo sport. Negli ultimi tre anni abbiamo rifatto il campo in sintetico e la tribuna dello stadio Atleti Azzurri e stiamo dando grande slancio ai lavori per la costruzione della Cittadella dello Sport.
Non possiamo dimenticare poi il palazzetto, un’opera importantissima per la città: Gallarate è una delle città più grandi della Lombardia ed è giusto dotarci di un impianto che possa ospitare un migliaio di persone, al servizio delle realtà sportive cittadine. Poi vedremo chi lo gestirà.
Infine, c’è il progetto di ristrutturazione della piscina Moriggia: a riguardo, abbiamo avviato un partenariato cui ha partecipato una rete d’imprese. A brevissimo si riunirà una commissione di gara che valuterà la proposta, per dare poi il via al rilancio del nostro impianto natatorio, che da troppi anni è vetusto.
Investiamo nello sport perché riteniamo sia un ambito a cui si dedicano i giovani, evitando così attività meno qualificanti, come purtroppo vediamo troppo spesso anche nella cronaca locale.”
Ha parlato della Cittadella dello Sport: un progetto dall’impatto non solo sportivo, ma anche sociale. Quando sarà pronta?
“La Cittadella dello Sport prevede la presenza di due campi da gioco, più uno da basket esterno. Lì accanto c’è una vecchia cascina: l’obiettivo è acquistarla per realizzarci uno skate park. Con questo intervento e con Grow29 – finanziato da Regione Lombardia per oltre 18 milioni di euro – andiamo a riqualificare un’area come quella delle Azalee, tra Cascinetta e Caiello, cambiando così il volto di questa parte di Gallarate”
Parlando invece del palazzetto: nelle scorse settimane si è evidenziato un problema legato al WWF e alla salvaguardia dello stagno che sorge proprio nei pressi del cantiere dell’impianto. Com’è la situazione oggi e quando si prevede la fine dei lavori?
“Parto dalla seconda domanda: mi piacerebbe davvero inaugurare da sindaco questo nuovo impianto, quindi mi auguro che possa essere pronto nei primi mesi del 2027. Per quanto riguarda le polemiche, sono quelle che si ripropongono ogni qualvolta l’amministrazione comunale vuole realizzare qualcosa. C’è questo comitato che si trasforma di volta in volta, ma in realtà sono sempre le stesse persone che protestano. Stiamo costruendo una nuova scuola dopo 40 anni in cui in città non se ne erano più costruite – anzi, a dire il vero, ne stiamo facendo due in questa legislatura – su un’area che era un boschetto nato da vent’anni, quindi non considerabile un vero e proprio bosco e si sono scatenate proteste. Quest’anno stiamo lavorando su quelli che erano campi da calcio, dove non c’erano alberi… e protestano lo stesso.
Purtroppo si tratta di polemiche politicizzate, a cui siamo abituati, ma andiamo avanti.”
Qui sotto la video intervista integrale.
Alessandro Burin