
Secondo posto dopo sei giornate, con la rosa più giovane del girone, che proprio per questo motivo non partiva sicuramente con i favori del pronostico. Eppure la Vergiatese ha sorpreso tutti con un inizio di stagione invidiato dai club più blasonati. E se in panchina il giovane tecnico Andrea Tomasoni non può che essere soddisfatto, in campo può dirsi altrettanto del capitano Edoardo Picozzi, approdato in granata quest’estate dopo i recenti trascorsi all’FC Paradiso nella Promotion League svizzera e al Ciliverghe in D. Di ruolo difensore centrale, il classe 1998 ha collezionato oltre 200 presenze nella massima serie dilettantistica, vestendo anche le maglie di Rezzato, Folgore Caratese, Villa Valle, Borgosesia e Ponte San Pietro. Ora, con i Galletti, un’avventura che si preannuncia sicuramente emozionante.
Con i tre punti di domenica avete scavalcato Vis Nova e Solbiatese, sistemandovi in seconda posizione. Come commenti questa vittoria?
“È stata una partita dura in cui abbiamo lottato fino all’ultimo, come in tutte le altre gare, anche quelle che abbiamo perso, e questa vittoria è stata importante perché stiamo tenendo una buona media. Siamo anche stati bravi a gestire le varie situazioni, perché a differenza di altre squadre che tendono a impostare il gioco sui lanci lunghi, la Vis Nova giocava palla a terra e quindi sotto questo aspetto era un avversario un po’ atipico. Se non fossimo rimasti concentrati, ci avrebbero messo in difficoltà, e invece siamo riusciti a trovare due gol”.
Sarete anche la squadra più giovane del girone, ma la vostra partenza è stata da vera e propria big. Te lo aspettavi? E quali sono, secondo te, i fattori che hanno reso possibile questo inizio?
“Aspettarsi qualcosa prima che inizi la stagione è difficile, ma sicuramente già dalla preparazione mi ero reso conto che eravamo un gruppo di ragazzi giovani ma validi, sempre pronti a dare tutto ad ogni allenamento e ad ogni partita. E se magari in alcuni momenti possiamo peccare di inesperienza, la nostra forza è data proprio dalla voglia, dal ritmo e dalla corsa. Siamo un gruppo unito e sano, quindi penso che tutti questi fattori ci abbiano permesso di trovarci in questa posizione. C’è anche da dire che vincere aiuta a vincere: abbiamo iniziato bene, sin da subito, e ora stiamo cavalcando l’onda”.
Quali saranno i prossimi step?
“Ovviamente dovremo essere bravi a gestire i momenti negativi che inevitabilmente arriveranno e a non farci risucchiare in quei vortici strani che possono essere innescati da una sconfitta. Dobbiamo continuare a lavorare così, perché siamo una squadra molto stacanovista nella quale il lavoro e l’impegno sono imprescindibili”.
Dalle prime amichevoli a oggi, il percorso di crescita è stato notevole. Ciò può solo far ben sperare sul lungo periodo…
“Sì, c’è stato un crescendo a livello di prestazioni, che in realtà non sono mancate nemmeno nelle sconfitte. E visto che all’esterno ci sono pochissime aspettative su di noi, sicuramente abbiamo tutto da guadagnare. Stiamo facendo qualcosa di grandioso, che è sotto gli occhi di chi ci dava per morti già dall’inizio, ma noi lavoriamo tutti i giorni con la consapevolezza di dover migliorare sempre, proprio perché essendo una squadra giovane abbiamo ampi margini di crescita da poter sfruttare a nostro favore, specialmente con l’aiuto dei ragazzi più esperti”.
Qualche statistica: per ora avete trovato il gol dieci volte e con diversi interpreti: tre reti sono arrivate dagli attaccanti, cinque dai centrocampisti e due dai difensori. Un dato che fa pensare che il gioco non vi manca.
“Esatto, il nostro gioco è molto dispendioso a livello fisico, specialmente per gli attaccanti, che infatti in certe partite si sono trovati a dare di più anche per i compagni e a pensare meno al gol. E così si è vista la compattezza del gruppo. È vero che a volte le partite le risolvono le punte, ma non può essere sempre e necessariamente così, perché le vittorie nascono innanzitutto giocando e faticando insieme”.
Ora vi aspettano due derby consecutivi: prima con la Sestese, poi con la Caronnese. Come vi approccerete a queste due partite e cosa vi augurate di ottenere?
“L’augurio è sempre quello di portare a casa i tre punti, perché è con quell’obiettivo che scende in campo qualsiasi squadra. Saranno due partite toste: la Sestese sta facendo fatica a ingranare ma è una squadra fastidiosa, la Caronnese sta facendo bene e tutte e due hanno giocatori importanti. Per il momento penseremo alla trasferta di domenica, poi vedremo come preparare la partita successiva, senza troppe ansie. Forse molti si aspettano che chi viene a giocare contro di noi possa sempre avere la meglio, ma poi è il campo che parla e finché il gruppo ci metterà questa grinta, sicuramente gli avversari dovranno tenere a mente che a Vergiate i tre punti non sono un bottino facile; anzi, bisogna sudarseli”.
A livello personale e di squadra, quali sono gli obiettivi per questa stagione?
“Noi siamo realistici: l’obiettivo resta la salvezza, quindi dobbiamo arrivarci il prima possibile e tutto quello che verrà dopo sarà qualcosa in più. Personalmente, a Vergiate mi sto trovando molto bene ed essendo il capitano considero tutti i compagni come i miei ragazzi e mi ci sono molto affezionato. Il mio focus coincide con quello della squadra: affrontare ogni domenica come se fosse l’ultima, come se i tre punti fossero decisivi, e vedere come prosegue il nostro percorso”.
Silvia Alabardi



























