Il calciomercato invernale non avrà visto arrivare un attaccante di peso dopo le partenze di Lupoli e Petkovic ma l’acquisto d’esperienza non è mancato e ha riguardato la difesa, rinforzata dall’innesto dell’ex Perugia Marco Rossi. Centrale con un ricco passato in Serie A può adattarsi a giocare anche come esterno di sinistra e nelle due partite disputate in maglia biancorossa, infatti, Bettinelli lo ha schierato come terzino. Rossi nasce a Parma il 30 settembre 1987 e gioca in A con le maglie di: Parma, Sampdoria, Bari e Cesena.  Nel corso della stagione 2010-2011 balza agli onori della cronaca per due gravi scorrettezze subite che costano quattro giornate a Cristian Chivu (colpevole di avergli rifilato un pugno del quale poi si scusò) e tre giornate, poi ridotte a due, a Zlatan Ibrahimovi? a causa di un colpo alla schiena. Il giocatore che più stima è Alessandro Nesta. A seguito del suo coinvolgimento nell’ambito dello scandalo legato al calcioscommesse, disputa l’ultima partita col Cesena nel maggio del 2012 e viene poi squalificato sino a marzo 2014, quando viene ingaggiato dal Perugia in Prima Divisione. Col club umbro rimane fino al gennaio scorso, quando sceglie di approdare nella Città Giardino.
RossiMarco, come ti trovi a Varese?
«Molto bene. Ho scelto di venire qui perché c’era l’opportunità di giocare. Sapevo che il campionato sarebbe stato difficile, che la situazione del club è delicata, ma questo ci dà la spinta in più. Vogliamo riuscire a salvarci. Coi nuovi compagni si è subito creata sintonia. Mi sono ambientato senza difficoltà».
I problemi economici della società hanno comportato le dimissioni di Laurenza, come riuscite ad isolarvi da ciò che accade fuori dal campo?
«Concentrandoci solo sul campo e pensando che tutto andrà bene. Il mister sta facendo molto bene il suo lavoro, ci tiene tutti sul pezzo evitandoci distrazioni. Siamo un gruppo di ragazzi molto tranquillo che pensa solo a ottenere risultati sul terreno di gioco. Non sempre arrivano, ma di sicuro non perché non c’è impegno. Noi ce la mettiamo sempre tutta».
Il Parma, realtà che tu conosci molto bene, è in seria difficoltà…
«Sto seguendo la vicenda e sono molto dispiaciuto perché oltre ad essere la mia città, sono nato lì anche come calciatore. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Parma sino a debuttare in prima squadra. Spero che si riesca a trovare una soluzione».
Qual è la differenza più grande tra Serie A e Serie B?
«In B c’è tanta corsa e quantità, mentre in A c’è  molta più qualità, un solo giocatore può cambiare le sorti di una partita e deciderla. Il modo di giocare cambia molto tra le due categorie».
Parliamo del tuo ruolo: ti trovi bene a sinistra della retroguardia?
«Ho sempre fatto il centrale, ma mi è già capitato in passato di giocare in quella posizione in caso di necessità. Era tanto che non giocavo in quel ruolo, ma col mister sto lavorando bene e mi sono bastate due partite per riprendere l’occhio e i movimenti da terzino».
Che allenatore è Bettinelli?
«È uno che sa fare bene il suo lavoro. Di lui mi avevano parlato benissimo e l’ho potuto constatare subito di persona. Non c’è un allenatore che in particolare mi ha lasciato qualcosa più di altri; tutti mi hanno trasmesso qualcosa e da tutti voglio, e ho voluto, prendere il meglio. Sono sempre pronto a mettermi a disposizione, sono contento di avere la sua fiducia del mister e il mio obiettivo è ripagarla».
Varese-Brescia, scontro diretto per la salvezza. Che gara ti aspetti?
«In palio c’è tanto sia per noi che per i nostri avversari. Quindi mi aspetto una classica partita di Serie B dove si lotterà e si giocherà intensamente. Dalla nostra abbiamo i tifosi che ci devono stare vicino in tutti i 90’, sentire sostegno e appoggio sarà fondamentale. Se tutti insieme saremo compatti andrà bene. I fischi li accetteremo ma solo alla fine se non andrà bene».
Il tuo sogno nel cassetto?
«Salvarci prima possibile e prima o poi tornare in Serie A».

Elisa Cascioli