La Pallacanestro Varese è tornata a vincere dopo ben due mesi, da quel colpaccio di Avellino dello scorso 11 gennaio. Per trovare l’ultima vittoria al PalaWhirlpool bisogna addirittura tornare al 14 dicembre contro Bologna. Ripartiamo da Caja che a fine partita si è detto orgolioso di vincere a Masnago: “Questa è la vittoria di tutti. Tutti si sono sacrificati e quindi è dedicata a loro ed al pubblico del quale abbiamo messo a dura prova le coronarie. Alla fine abbiamo tremato ma siamo stati bravi a non disunirci recuperando la partita. E’ stata una partita di cuore e aggressività e quindi era inevitabile il calo nel finale per quanto abbiamo speso e per la paura di vincere. Vincere in questo palazzo mi rende orgoglioso”.

Cosa ha funzionato. Prendiamo quanto di buono c’è stato in una partita dai due volti. Difesa aggressiva e perfetta per 20′, tre periodi dominati e l’ultimo quarto regalato ad una Roma che è riuscita a rientrare in gara salvo poi soccombere all’overtime. Alla squadra si chiedeva una prova d’orgoglio dopo lo scossone Pozzecco e la sconfitta di Trento: c’è stato. Contava vincere, e si è vinto!
Lehto era un osservato speciale, deve ancora prendere le misure, ma dimostra di essere utile anche con punti preziosi. Jefferson ha fatto un partitone, ha commesso qualche errore, ma l’aggressività difensiva di cui parlavamo sopra è soprattutto merito suo. Maynor ha fatto capire quanto sia importante il suo apporto. Ha guidato la squadra per 30′ e quando lascia il campo per una botta alla testa Varese si fa recuperare. Serve il miglior Maynor per continuare a sognare. Una prova collettiva oltre la sufficienza che ha permesso al pubblico di Masnago di tornare ad urlare.

Cosa non ha funzionato. Dopo 56 giorni senza vittoria godiamoci i due punti, godiamoci il sogno di pensare che a 9 giornate dalla fine i playoff sono a soli 6 punti. Godiamoci il sogno di pensare che Caja sa cosa non ha funzionato e sistemerà le cose già per domenica: Milano ci aspetta!

Michele Marocco