Emozioni a non finire ieri sera a Cassano Magnago per la serata organizzata dai Csi della città e dall’associazione “+di21”.
Emozioni a non finire e non poteva essere diversamente quando vengono chiamati in causa tre big d’eccezione quali Javier Zanetti, Ivan Cordoba e Paolo Orlandoni, per dare testimonianza di quanto non conti nulla essere campioni sul campo se poi non lo si è anche nella vita. Ed è proprio ciò che hanno dimostrato i tre ex calciatori nerazzurri, dando conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, di tutta la loro umanità.
A fare gli onori di casa il giornalista della Provincia Francesco Caielli, abile nel destreggiare una folla letteralmente in delirio nel momento in cui si è trovata faccia a faccia con i propri beniamini. zanetti 4
Ma partendo dalla nobile motivazione che ha spinto i tre atleti a calcare il palco del Teatro Auditorio, è opportuno tirare in causa l’Associazione “+di21”, che rappresentata dal Presidente Antonella Cibin, ha voluto regalare “una serata speciale per bambini speciali”. “Abbiamo da poco soffiato sulla torta del nostro 10 compleanno, ed abbiamo fortemente voluto questa serata – commenta entusiasta Antonella -. Proprio dieci anni fa alcuni genitori si sono uniti per dar vita ad un gruppo che potesse seguire questi ragazzi “speciali” nella loro crescita, offrendo laboratori e formazione. Abbiamo lavorato sodo e domenica coroneremo un nostro sogno grazie al comune di Cassano Magnago che ci donerà un locale tutto per noi”.
E così dopo il filmato introduttivo, le parole della sig.ra Cibin, spazio ai Presidenti dei tre Csi cassanesi: Paolo Maggiolo, oratorio San Carlo “Un evento che da interista mi inorgoglisce ancora di più, ma che comunque si inserisce nel percorso comune che noi tre società di Cassano stiamo compiendo insieme da qualche anno a questa parte”, Alessandro Gasparoli, Robur S. Giulio e Gabriele Rubello, oratorio S. Pietro.
Ed ecco, finalmente, il momento clou: il boato è indescrivibile per i tre campioni che sfilano sul palcoscenico e che non si risparmiano in applausi e ringraziamenti. Visibilmente commosso, è lo storico capitano nerazzurro a prendere la parola per primo: “Di fronte a tutto ciò riesco ancora ad emozionarmi come il primo giorno. Realtà come questa sono le più semplici ma anche le più vere”. Poi continua: “Questa sera il tema mi sta molto a cuore, perchè quella che comunemente si chiama beneficienza io la chiamo “attenzione verso gli altri”, e viviamo in un mondo in cui ci sono milioni di bambini che hanno bisogno della nostra attenzione, proprio come i ragazzi dell’associazione +di21. Anch’io insieme a mia moglie ho dato origine alla Fondazione P.U.P.I, per aiutare il più possibile i bambini dell’Argentina”. “Siamo delle persone molto fortunate – prosegue Cordoba – ed io mi sono sempre sentito in dovere di condividere la mia fortuna, ecco perché anch’io con mia moglie ho creato la no profit “Te quiere ver” per bambini non vedenti della Colombia. Ormai sono in Italia da tanti anni e posso dire che questo è un popolo molto generoso, uniti riusciamo a toglierci tante soddisfazioni”. L’ultima star a prendere il microfono è Paolo Orlandoni, genitore di Emma, un’altra bimba speciale “Lo zaino di Emma è il libro che la mia consorte ha scritto, raccogliendo dei particolari che hanno stupito anche me. Il messaggio che questo libro lancia è quello di togliere etichette inutili appiccicate a questi bambini e credo che raccontando la nostra esperienza ci siamo riusciti”. zanetti palloni
Non è voluto mancare all’evento nemmeno Roberto Bof, un esperto di disabilità del varesotto, che ha raccontato un piacevole aneddoto: “Qualche anno fa quando ad una manifestazione invitai Bruno Arena mi regalò due maglie dell’Inter e mi disse “Questa dalla a chi vuoi (Ibrahimovic) e questa dalla ad una persona che merita (Orlandoni)”, da lì ho capito che tipo di persona fosse questo portierone”. Ed è proprio Paolo a concludere prima di lasciare il posto all’Associazione +di21. “Io sono in debito con la mia piccolina, lei mi ha insegnato fino ad ora molto più di quanto le abbia insegnato io e mi ha insegnato a dare il giusto valore alle cose”.
Il boato e gli applausi si sprecano, ma rimbombano ancor di più quando la squadra nazionale dell’associazione cassanese si ritrova sotto le luci della ribalta per ricevere la divisa ufficiale niente meno che da Zanetti, Cordoba e Orlandoni. E così mentre non si contano più i sorrisi, i brividi e nemmeno le lacrime, mentre la scaletta della serata, abbandonata fin a subito, ha lasciato completamente il posto alla spontaneità e alla passione verace, ci pensano alcune autorità a chiudere il sipario. Dal Sindaco Nicola Poliseno, che sottolinea l’importanza della città e l’importanza di donare un bene confiscato alla mafia a questo gruppo straordinario, a Don Gabriele e Monsignor Ferrari, che rimarcano quanto il cuore dell’uomo sia orientato all’amore, passando per i rappresentanti del Csi di Varese, il Presidente Redento Colletto e Mimmo Serino, responsabile della formazione, abili a cogliere l’occasione per invitare i calciatori alla cerimonia del 9 maggio, giorno in cui è prevista la benedizione del quadro “Madonna dei Calciatori” in quel di Laveno Mombello.
Fra autografi e foto di rito, si spengono così i riflettori sul palco del Teatro Auditorio di Cassano Magnago, ma questa serata indimenticabile accenderà una fiammella di speranza in più nel cuore di chi ha, e avrà sempre la volontà di credere, nel coraggio e nella specialità dell’essere umano. Indistintamente. Senza dimenticare, poi, che tutti possano essere dei Campioni…nella vita.

Mariella Lamonica
foto Massimo Cavallin