Il posticipo di lunedì sera in casa del Perugia si avvicina. Il Varese si ritroverà ad affrontare una squadra che è in piena zona playoff con 50 punti in compagnia di Spezia e Livorno. La matematica, quando mancano 8 partite alla fine, non ha ancora decretato la retrocessione del Varese, ultimo in classifica con 28 punti e a -11 dai playout.
Zecchin e compagni sono reduci da un periodo molto negativo e l’ultima mazzata è arrivata contro il Catania, ennesima sfida persa dai biancorossi che ha scoraggiato l’ambiente. Lo spogliatoio però non vuole di certo arrendersi prima del dovuto. Martino Borghese, ad esempio, considerato dai tifosi un vero guerriero, ci vuole credere ancora.
Come è andata questa settimana di lavoro arrivata dopo la pausa di Pasqua? 
“Non nascondo che il primo giorno che ci siamo ritrovati si percepiva un po’ di dispiacere e delusione. Prima di essere giocatori siamo uomini e i primi ad essere dispiaciuti della situazione siamo noi. Dopo un’ora di chiacchierata abbiamo pensato che la matematica non ci condanna ancora e allora ci siamo dati carica a vicenda. Vogliamo chiudere l’anno a testa alta, magari così come lo abbiamo iniziato. A livello emotivo sicuramente le sconfitte e l’ambiente ci hanno toccato, ma noi dobbiamo giocare senza paura non pensando a niente e nessuno. Tutti i ragazzi hanno dato il massimo, nessuno di noi ha mai tirato la gamba. La squadra ha dato tutto quello che era nelle sue possibilità”.
saluto borghese (2)Sei arrivato a Varese in prestito dallo Spezia, ti aspettavi una stagione davvero così difficile?
“Questa estate ho deciso di vestire questa maglia e ringrazio Dio. Sapevo che sarebbe stata dura, ma non mi aspettavo fino a questo punto anche perché eravamo partiti molto bene. Sono comunque felicissimo di questa esperienza e tornassi indietro la rifarei mille volte. Nel mio piccolo sento di aver dato tutto e so di potermi guardare allo specchio”.
Penalizzazione, mercato invernale, l’infortunio di Neto: nonostante questi handicap c’è stato dell’altro che ha influito negativamente sul girone di ritorno? Si è rotto qualcosa?
“Sull’onda positiva dell’andata, anche il ritorno è iniziato bene. C’è stato il punto a La Spezia dove avremmo meritato di vincere, le buone prove con Carpi e Vercelli, la vittoria esterna a Lanciano; le prestazioni ci sono state, ma non c’è stato quel pizzico di fortuna che mancando ha ucciso l’entusiasmo della gente. Questo lo abbiamo sentito, ma non voglio trovare alibi e soprattutto non voglio credere che il Varese stia morendo. Mi fa male sentirlo. Detto questo, Neto è fondamentale per il ruolo che ricopre, riesce a far reparto da solo. Puntavamo su di lui e anche in questo caso si è messa in mezzo la maledetta sfortuna”.
Ti era mai capitata una stagione così?
“No. Sono retrocesso con la Pro Vercelli, ma ero arrivato a gennaio e nel ritorno facemmo un sacco di punti. Una situazione come quella che sto vivendo in questo momento non l’avevo mai affrontata. Giocare tutta la stagione, sentirsi apprezzato dai tifosi, mi ha creato un senso di responsabilità e per questo una possibile retrocessione me la sentirei addosso. E’ questo che fa più male”.
Con che spirito scenderete in campo a Perugia?
“Magari gli avversari pensano che sarà facile, ma noi faremo tutto quello che è nelle prossime possibilità perché ci crederemo sino all’ultimo”.

Elisa Cascioli