Il sindaco Attilio Fontana non ha perso tempo e appena è venuto a conoscenza della brutta notizia si è precipitato allo stadio per guardare con i propri occhi e avere subito chiara la gravità della situazione. Questo il suo commento sugli atti vandalici che non hanno permesso al Varese di scendere in campo: “Un atto vergognoso che fa male a tutta Varese e in cui non ci riconosciamo perché compiuto da delinquenti. Varese non si merita questo. Pur con tutto il dispiacere per quello che sta accadendo alla squadra, non si puo’ arrivare a tali fatti, gravissimi. Speriamo si possa recuperare al piu’ presto la partita”.

Durissimo il parere del varesino Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia: “Questa gente va identificata, chi è colpevole dovrebbe ricevere un DASPO permanente. Non dovrebbe più entrare allo stadio per tutta la sua vita”. Il Governatore ha ricordato di essere stato un promotore di misure rigide contro il calcio violento. “Un impegno – ha detto- che mi è costato anche pesanti attacchi da parte di alcuni gruppi ultras. Questa però – ha ribadito – è la strada da seguire. Chi compie devastazioni come quelle allo stadio di Varese, va identificato e processato, ma la sanzione più grave per questi ‘faziosi’, non ‘tifosi’, è non poter più mettere piede allo stadio”.

“Ha ragione il presidente Maroni, i vandali che hanno impedito ieri lo svolgimento di Varese-Avellino al ‘Franco Ossola’ vanno identificati e sanzionati con un DASPO permanente. Non vorrei più vedere queste persone negli stadi. Questi vandali devono essere banditi dallo stadio perché non siamo di fronte a tifosi, ma a persone cui lo stadio deve essere interdetto a vita”. Così Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia.

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