Se solo un mese fa qualche temerario si fosse azzardato ad immaginare la classifica attuale (Pro Patria terzultima a più tre sulla coda con due gare da giocare) sarebbe stato proposto come soggetto da internare. Oggi quella spericolata ipotesi è diventata realtà grazie a sette punti nelle ultime tre partite, allo zero corrispondente dell’AlbinoLeffe e ad un misto di fiducia, applicazione e sana incoscienza.

20150425_163611Nel post Cremonese, Marcello Montanari va subito dritto al punto: “Lo spirito e la determinazione erano quelli giusti. Non come a Meda dove eravamo sembrati disarmati. Quella di oggi è una vittoria limpida e meritata. Anche perchè la Cremonese se l’è giocata fino in fondo”. Sintesi efficace di una gara probabilmente figlia dell’epilogo del match con il Renate: “Avessimo perso là sarebbe stato devastante. Il pari all’ultimo respiro ci ha ridato un po’ di sicurezza”. Attributo indispensabile a corredo di un finale di stagione dove la Pro Patria non è appesa alle altrui fortune: “Dobbiamo guardare solo a noi stessi. A partire da Venezia dove fortunatamente dovremmo recuperare tutti tranne Calzi”. Appreso del riposo domenicale come da precetto biblico, la scena è tutta per Marco Giampaolo che, peraltro, non sembra avere nessuna voglia di prendersela: “La sconfitta è meritata. Le diverse motivazioni hanno fatto la differenza. Mi rifiuto di prendere in considerazione aspetti tecnici o fisici. E’ stata solo una questione di testa”. Inevitabile consuetudine di fine stagione? “Se vogliamo tirare a campare possiamo dire di sì. Ma non penso che debba per forza andare così. Anche perchè queste prestazioni rischiano di rimescolare le carte in funzione della prossima stagione”. Amen.

Del finale un po’ sgonfio della Cremonese ci occuperemo un’altra volta. Per intanto godiamoci la soddisfazione di Giovanni Terrani, un gol e (suo malgrado) un rigore procurato nel pomeriggio dello “Speroni”: “Oggi mi sentivo davvero bene e la prestazione è arrivata di conseguenza. Il rigore non c’era per niente: ho preso la palla”. Pensieri e parole anche per la “tregua” con la tifoseria tigrotta: “Ci hanno sostenuto dal primo minuto. E’ stato molto importante per noi”. Preferenze per i playout? “Non saprei…beh, forse il Lumezzane”. E, in effetti, per lui con i bresciani sembra proprio esserci un conto aperto. Partita chiusa, invece, per Vincenzo Melillo che, al di là del buon momento di forma personale, viene portato sulla sua presunta affiliazione al governo ombra: “Conosco Ulizio come ci conosciamo tutti nel mondo del calcio. Quello che conta è che il mio rendimento sia cresciuto grazie al lavoro e alle capacità dello staff. In particolare, ovviamente, del preparatore Macchi. Poi, se sono arrivato qui grazie a qualche conoscenza, non credo che sia così importante”. Eh già, erano altri i raccomandati da tenere d’occhio.         

LA PARTITA

Giovanni Castiglioni