Sono passati 181 giorni da quel 29 ottobre 2014 quando Antonio Rosati ed Enzo Mantemurro, con Bruno Limido e altre persone, vennero arrestati con un’accusa pesantissima: associazione a delinquere, finalizzata alla truffa e all’emissione di fatture false. L’accusa parla di 63 milioni di euro di evasione con un giro d’affari di 250 milioni di euro. Bruno Limido è stato scarcerato ad inizio dicembre mentre per l’ex presidente e l’ex ad biancorossi le porte del carcere di San Vittore non si sono mai aperte per concedere gli arresti domiciliari. “Non collaborano” si dice, “Non abbiamo nulla di dire, non abbiamo fatto quello che ci contestano” dicono loro.
L’incubo della ‘galera’ è ora finito per decorrenza dei termini di costodia cautelare. Ora inizia una vera e propria battaglia per Rosati e Montemurro: dimostrare che i 6 mesi di silenzio non erano un “non voler collaborare con la giustizia”, ma un “non aver null’altro da dichiarare”. L’obiettivo è dimostrare l’innocenza.
Ulisse Giacomino