5 febbraio 2011 Varese - Albinoleffe: Sannino prima della garaHa lasciato un ricordo indimenticabile e quando torna nella “sua” Varese, il tecnico di Ottaviano Giuseppe Sannino, complice anche la sua genuinità e spontaneità, viene fermato da ogni tifoso al quale non nega mai due chiacchiere. Ospite del nostro Premio Varese Sport ha riabbraccato Neto Pereira e Pisano e ai nostri microfoni ha commentato così la sciagurata annata della sua ex squadra. “C’è grande rammarico per come è andata, ma nella vita bisogna comunque sorridere perché il calcio deve essere momento di vita sociale, di bellezza. Guardiamo il lato bello dello sport. Mi spiace che il Varese non possa giocare nella categoria che più gli compete. La Serie B è il vestito più adatto al Varese. Mi dispiace dell’annata iniziata non bene e finita peggio”.

Tutti sognano il suo ritorno in panchina… “Le minestre scaldate non vanno mai bene – dice Sannino – perché la gente si ricorda di me positivamente. Lo vedo, lo sento e lo vivo ogni volta che arrivo qui. Tornare sarebbe un rimettersi in discussione e la gente si aspetta sempre quello che tu hai fatto prima. Ma la vita e il calcio vanno avanti. L’ho già detto, io tornerò a Varese, lo farò all’ultimo anno, quando poi deciderò di smettere, senza volere una lira, per chiudere il cerchio visto che sono partito proprio da qui”.

Come trovare una soluzione alla situazione del club? “Io faccio l’allenatore… dico che la squadra deve essere circondata da una società accorta, che non faccia il passo più lungo della gamba, che dia sicurezza. Ai miei tempi si era creato un clima familiare e i giocatori davano più di quello che avevano. Mi auguro che il Varese possa trovare una soluzione che garantisca il futuro e possa ripartire dalla lega pro che è il gradino più vicino alla B anche se risalire non è semplice”.

Elisa Cascioli