Gli incontri tra l’attuale dirigenza e i futuri proprietari del Varese proseguono. Oramai la trattativa è chiusa e c’è già l’accordo; si sta proseguendo passo passo per non incappare in qualche ostacolo. L’operazione che darà il Varese in mano ad un nuova proprietà, una cordata guidata da un imprenditore lombardo con interessi all’estero e in particolare in Svizzera, non sarà un passaggio di quote che al momento sono così divise: 83 per cento a Laurenza, 7 per cento a Vitello e Fabozzi e il 10 per cento a Montemurro. Ci sarà invece un azzeramento delle quote e una ricapitalizzazione con la cordata che otterrà il cento per cento della società.

Chi subentra però ha bisogno delle liberatorie dei soci attuali che, per legge, hanno 45 giorni di tempo per chiedere il diritto di prelazione in chiave ricapitolizzazione. Ne sono trascorsi già 9 dal 20 di maggio, data in cui la società ha depositato il verbale che certifica che la società è in perdita (stilato nell’assemblea straordinaria del 14 maggio) al Registro delle Imprese. Non bisognerà però attendere altri 35 giorni, infatti sia Laurenza che i soci di minoranza Vitiello e Fabozzi hanno già firmato, ma manca la liberatoria di Montemurro che, per le sue note vicende giudiziarie, deve essere fornita dal Tribunale di Milano. Nulla è a rischio, anche quella dell’ex DG del Varese arriverà a breve e poi si potrà procedere. Tempi stimati? Pochi giorni, considerata la festa di martedì 2 giugno, la settimana prossima sarà quella giusta.

Elisa Cascioli