Per il cestista paralimpico Nicola Damiano sono gli ultimi giorni a casa prima della partenza per Roma dove ritroverà i compagni della nazionale in vista del volo alle Paralimpiaidi di Londra . Ospite dell’Associazione Sportiva Limax di Clivio, a un passo dal confine italo svizzero, Damiano si allena da solo nella palestra messagli a disposizione per presentarsi al meglio al raduno azzurro dove sono in programma anche tre sedute d’allenamento giornaliere e cinque gare amichevoli prima della partenza per l’avventura londinese.
Ma non è un po’ strano che un atleta di uno sport di squadra si alleni da solo  a poco meno di 20 giorni dall’inizio delle Paralimpiadi?

“In qualche altro Paese sarebbe impensabile – risponde sorridendo il numero 7 azzurro – ma qui siamo in Italia. Gran parte dei nostri avversari sono in tournè o in preparazione da mesi. Nelle due settimane di raduno all’Acquacetosa noi affronteremo cinque volte la nazionale Polacca e poi, dal 25 al 29 ci misureremo a Londra, sempre in amichevole, nell’ordine con Giappone, Germania e ancora la Polonia”.
Nell’edizione 2012 che segna il ritorno della nazionale italiana alla Paralimpiade siete inseriti in un girone sulla carta da paura.

“In effetti non ci hanno fatto mancare niente – continua Damiano – saremo in compagnia dei campioni paralimpici e del mondo in carica dell’Australia, i campioni panamericani e medgalia di bronzo mondiale degli Stati Uniti, Turchia, Spagna e Sudafrica. Nell’altro girone figurano Polonia, Germania, Gran Bretagna, Colombia e il Canada di quel fenomeno di nome Patrick Anderson (nella foto a dx)”.
La tua società Briantea Cantù, il Comune di Bisuschio,  i tuoi amici di sempre dell’Handicap Sport ormai ufficialmente Pallacanestro Varese e chissà quanti altri, tutti a fare il tifo per te.

“Orgoglioso di loro! Gioco in una delle società più prestigiose e organizzate d’Italia che oltretutto in occasione delle Paralimpiadi allestirà a Londra una sede ribattezzata “Casa Briantea”. I miei fratelli maggiori dell’handicap sport Varese rigenerati dalla Pallacanestro Varese e dal Consorzio Varese nel Cuore, in primis la famiglia Cimberio. Senza dimenticare la mia famiglia e gli amici grazie ai quali posso vivere tutt’altro che una diversamente vita”.
Sempre in tema di amici, il duo formato da Carlo Marinello e Antonio Bazzi sono diventati dei piagnoni. Pochi mesi fa occhi lucidi all’accordo con la Pallacanestro Varese, ora una lacrima sul viso nel vederti vestito d’azzurro…

“Di più! Nel giorno della mia convocazione ufficiale io ero con la nazionale a Roma a letto per una forma influenzale. “Il gatto e la volpe” (Bazzi e Marinello) erano anche loro nella capitale per il corso allenatori. Me li sono trovati in camera pazzi di gioia come me. E’ stato bellissimo e…commovente.  Se sono a pochi giorni dal vivere un’avventura come la Paralimpiade lo devo soprattutto a loro, al mio amico e capitano della nazionale Matteo Cavagnini grazie al quale ho iniziato a giocare in seria A1 e a quel pazzo scatenato di Alfredo Marson, anima e cuore della Briantea Cantù. Un mio amico iraniano ama ripetere ”la vita al 50% è fortuna” e in effetti incontrare nella tua vita persone così è una bella fortuna per chiunque. Se proprio devo trovare una piccola ombra sulla mia felicità è la mancata convocazione del mio amico Moahmed Bargo. Giocherò anche per lui”.
Nel corso della stagione della rinascita del basket in carrozzina varesino tre giovanissimi varesini hanno bussato alla porta della palestra di Valle Olona chiedendo di poter imparare a giocare. In attesa del  tuo “rientro a casa”…cosa suggerisci per rimpolpare i numeri fermi  per troppo tempo e velocizzare l’indispensabile ricambio generazionale?

“Eventi. L’unico modo per “contaminare” di pratica sportiva i giovani con disabilità è organizzare eventi e iniziative di promozione. I ragazzi dell’handicap sport vanno nelle scuole e nelle piazze. Queste Paralimpiadi ancora più visibili in tv di quelle di Pechino contribuiranno non poco. Il mio sogno è un torneo al PalaWhirlpool con l’Italia e le nazionali più forti del mondo. Chissà che non diventi realtà. Una gratificazione per i protagonisti storici del basket  varesino in carrozzina e nello stesso tempo un grande input per tutto il nostro movimento”.
Ci vediamo a Londra?

“Contaci! Vedrò di fermarmi il più a lungo possibile”.
Questi i nominativi della nazionale italiana di  basket in carrozzina in campo alle Paralimpiadi di Londra agli ordini del
CT Clifford Fisher:
Fabio Raimondi (Porto Torres)
Jacopo Geninazzi (Briantea 84)
Amine Moukhariq (Elecom Sport)
Nicola Damiano (Briantea 84)
Galliano Marchionni (Amicacci Giulianova)
Vincenzo Di Bennardo (Santa Lucia)
Damiano Airoldi (Santa Lucia)
Andrea Pellegrini (Santa Lucia)
Matteo Cavagnini (Santa Lucia)
Fabio Bernardis (Padova Millennium)
Ahmed Raourahi (Padova Millennium)
Mohamed Sanna Alì (Santa Lucia)
Riserve
: Mohamed Bargo (Padova Millennium), Marco Stupenengo (Santa Lucia) e Domenico Miceli (Amicacci Giulianova).

R.B.