Più di metà dell’opera è fatta, almeno numericamente. La Unendo Yamamay Busto Arsizio della stagione che verrà, infatti, si è già assicurata sette elementi della rosa e altri sono in dirittura di arrivo. A giocare sotto la grande cupola del PalaYamamay saranno sicuramente le confermatissime Giulia Pisani (centrale) e Alice Degradi (schiacciatrice) e le nuove pedine Celeste Poma (libero), Jaimie Thibeault (centrale), Jenna Hagglund (palleggiatrice), Karsta Lowe (opposto) e Silvia Fondriest (centrale).
Chiuso un ciclo che ha portato negli ultimi anni vittorie in Italia (scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana) ed eccellenti figure in Europa (2 Coppa Cev, secondo e terzo posto in Champions League), la società biancorossa ha deciso di ripartire da un nuovo allenatore (Marco Mencarelli), un nuovo presidente (Giuseppe Pirola) e un nuovo amministratore delegato (Paolo Lugiato), nonché ha affidato ad Enzo Barbaro più potere quanto alle operazioni di mercato.

C’è molta carne al fuoco, dunque, e un progetto tutto da scoprire e da vivere. Quali sono le prime impressioni dei tifosi? Quali sono le loro aspettative? Lo abbiamo chiesto ad alcuni diretti interessati che, insieme a noi, hanno scritto il Farfalle Magazine, il giornale gratuito che è stato distribuito al PalaYamamay durante l’intera stagione scorsa prima di ogni partita casalinga.

 

“Mancano ancora le due bande e quindi il mio giudizio è per forza di cose incompleto – esordisce Salvatore -. Avrei auspicato un maggiore coraggio nelle scelte visto che si è parlato di progetto futuribile e di ringiovanimento della squadra e a me sarebbe piaciuto si fosse puntato su atlete nel range compreso tra 20-24 anni. Ho particolare fiducia nell’opposto statunitense: giovane e molto, molto promettente“.
Fiducioso è anche Manuel, un altro componente degli Amici delle Farfalle: “È un progetto intrigante, sicuramente di prospettiva. Purtroppo spiace vedere smantellata una squadra che è arrivata seconda in Champions in quanto quest’anno avrebbe sicuramente raggiunto qualche traguardo con l’aiuto delle ragazze che l’anno scorso erano reduci da un infortunio. So che quello che comanda è il budget e, per come si erano messe le cose, sono contento che si stia allestendo una squadra di giovani che sarà sicuramente la base per il futuro“.
La linea verde intriga anche Francesca:Penso che sia ancora presto per dare un giudizio sulla nuova UYBA, anche se trovo molto interessante la scelta di costruire una squadra giovane, con giocatrici che hanno voglia di crescere e mettersi in gioco. Non me la sento di esprimermi sul nuovo assetto societario: i cambiamenti sono stati importanti e vediamo come si muoveranno in un mondo che probabilmente non conoscono ancora a fondo”.
“Da tifosa sono molto triste per le giocatrici che dopo tanti anni hanno lasciato la Yama, in particolare Leonardi e Marcon, ma anche felice per chi è rimasto come Pisani e soprattutto Degradi – spiega Michela -. Da sportiva appassionata di volley, dico che a fare gli allenatori e a lanciarsi in pronostici estivi sono capaci tutti, ma sarà solo il campo a parlare. I tifosi, fra le loro doti principali, non hanno certo la pazienza e vorrebbero tutto e subito; gli sportivi invece sanno che ci vuole tempo per capire cosa vuole il nuovo allenatore, per fare gruppo, per interiorizzare schemi e movimenti in campo. La mia è un po’ una lotta tra cuore e mente: i tifosi usano il cuore, gli sportivi la ragione; bisognerebbe pensarla come facevano gli antichi per cui il cuore era la sede non solo dei sentimenti ma anche dell intelligenza. Quindi avanti con sentimenti e intelligenza e sempre e comunque forza Yama“.

Laura Paganini
(foto di Gabriele Alemani)