70 i piloti, 120 i chilometri, più di dodici i paesi del nostro territorio attraversati sabato dai motociclisti nella rievocazione storica della Sei Giorni Internazionale di Varese. La competizione, velata dal significato ludico ed evocativo della giornata, ha visto trionfare il piemontese Alberto Schiavon in coppia con l’argentina Mariana Rodriguez su Piaggio Vespa del 1951.

La loro non era in realtà la moto più datata: le circa 70 motostoriche infatti contavano modelli degli anni 1926-1975, riportando i cuori degli appassionati a mitici mezzi che hanno segnato un’epoca. Tra queste si ricordano Guzzi e Triumph dell’anteguerra che si sono fronteggiate con Sunbeam e Zundapp, nel dopoguerra invece gli scooter Innocenti Lambretta e Piaggio Vespa, eterni avversari; presenti anche modelli più veloci come Aermacchi e Mv Mangusta.

Dietro questo magnifico evento C’è sta una grande regia: il Club Auto Moto Storiche Varese con a capo Angelo De Giorgi, Enrico Bassi, Alberto Vaser e Armando Bonfiglio. Non è mancato il vincitore del mondiale Giuseppe Cau che a 64 anni dal traguardo ha ricordato l’importanza della passione prima di tutto. Fondamentale lo spirito della giornata in sella: una passione condivisa diviene motivo sia di agonismo e confronto sia di aiuto e collaborazione, tutti con l’obiettivo di passare una piacevole giornata in compagnia delle inseparabili moto.

Per ricordare però anche la sfida della Sei Giorni la classifica stilata vede dietro a Schiavon, Ettore Bragini di Rovereto e terzo Pasquale Del Sorbo in sella a una Ralf Reese direttamente da Friburgo (Germania). Premi speciali per Gianni Manuzzato di Azzate che con una Zundapp200 trionfa nella categoria anni Trenta. E’ Valerio Paparazzo invece a guidare la squadra vincitrice, la Corse Vespa Club Rho. Infine anche Thomas Gallarini è stato premiato per il veicolo meglio conservato con la sua Guzzi LeMans 850.

Caterina Bigioggero