“Nothing is impossible” è il motto che ha portato Giorgio Vanerio, atleta di paratriathlon classe 1968, a qualificarsi 18° mondiale e 8° europeo nel ranking della sua categoria PT2.
Ma la sua avventura comincia molto tempo fa: nel 2001 infatti un grave incidente in moto lo costringe all’amputazione della gamba destra da sopra il ginocchio, ma non è nel suo spirito arrendersi, anzi. Sportivo già da giovanissimo, cominciando da sci, nuoto e passando per nuoto pinnato, basket e anche corsa, Giorgio Vanerio ha fin da subito reagito con coraggio all’operazione accompagnato e sostenuto da una grande passione sportiva. Il nuoto in primis gli ha permesso di ottenere grandiosi risultati fin dal 2004, quando ha iniziato a gareggiare in acque libere ottenendo per ben tre anni (2006-2008) il trofeo di “Nobile dei Laghi”, titolo conferito a chi attraversa nel giro di una stagione tutti i laghi del Nord-Italia. E così continua la sua brillante carriera sportiva: 7° assoluto alla competizione internazionale St. Gingolph-Vevey in Svizzera (2009), 5° assoluto alla 26 km di Zurigo (2010), 3° assoluto alla Granfondo del naviglio di Milano di 18 km (2012) fino alle molteplici traversate nei laghi (Lago di Garda, Traverlonga) sempre con ottimi piazzamenti.
La svolta arriva nel novembre 2012 a Friburgo quando Giorgio viene scelto per la prova del nuovissimo Genium Knee che gli permette di ritornare a correre dopo anni di stop. L’entusiasmo per quella possibilità riconquistata fa crescere in lui il desiderio di sfida verso i limiti e lo porta secondo agli italiani a Lido delle Nazioni del settembre 2013. E’ Castano Primo la sede della sua allenatrice storica Nadia Reina ed è proprio lì che la sua nuova avventura comincia: l’1 dicembre infatti Giorgio è convocato allo stage della nazionale.
Inizia un nuovo mondo fatto di raduni, punti da guadagnare, allenamenti da campioni e diete ferree. Un grande impegno per il paratriatleta che però riesce a dirigere con successo tutti i tre campi della sua vita: lavoro, famiglia e sport. Sì, perché oltre alla passione per lo sport agonistico Giorgio continua nella gestione dell’impresa edile e della sua scatenata famiglia composta da quattro bimbi fantastici. Lo accompagna da quel momento il nuovo allenatore Simone Diamantini, allenatore e scrittore sportivo, che vede la collaborazione con Giorgio anche come una sfida personale. Inizialmente la strada è in salita sia per i nuovi pesanti allenamenti sia per l’unione triadica lavoro-famiglia-sport. A 47 anni, con mille altri impegni da gestire, non è di certo da tutti riuscire in una manciata di mesi a divenire da 40° a 18° al mondo.
Dopo le difficoltà iniziali infatti i risultati vincenti sono arrivati quest’anno con un settimo posto a Madrid, un terzo a Yokohama, un altro guadagnato bronzo a Londra e un quinto a Besançon accompagnati anche da un riconfermato secondo posto agli italiani di Riccione. Insomma una carriera a cinque stelle per Giorgio Vanerio che ha trasformato una passione in un progetto di vita; si prospetta ora una possibile partecipazione al campionato europeo e perché no la coronazione del sogno di ogni atleta: la partecipazione alle olimpiadi di Rio 2016. Ma d’altronde… Nothing is impossibile.

Caterina Bigioggero