Per chi sentiva la nostalgia del colpo di teatro, l’intrigo Pro Patria si arricchisce di un ulteriore cambio di scena.
Nel pomeriggio l’Amministrazione Comunale bustocca ha infatti riaperto una partita che non più tardi di questa mattina sembrava chiusa. In un articolato comunicato stampa Palazzo Gilardoni ha preso posizione sulla vicenda rivoltandola come un guanto:
“L’Amministrazione ha ancora una volta avuto ampia rassicurazione da Patrizia Testa e dai suoi compagni di avventura che persiste la volontà di contribuire concretamente alla iscrizione e alla gestione della Pro Patria. A riprova di ciò, nelle giornate di ieri e di oggi, sono continuate le proposte orali e scritte, così come è già stato concretamente messo a disposizione quanto necessario a garantire l’iscrizione, anche eventualmente in collaborazione con l’odierna proprietà”.
Al netto della consueta retorica di circostanza, la sensazione è che Vavassori abbia preso tutti in contropiede sparigliando le carte dell’iscrizione e costringendo la controparte all’arrocco. Che è prontamente arrivato per interposta amministrazione comunale, autentica regista di tutta l’operazione Testa & friends. E ora cosa accadrà? A naso il patron tirerà dritto. Ma se la volontà di passare la mano non si rivelerà solo uno slogan, potrebbe esserci spazio per una variazione sul tema. Potrebbe cioè prendere corpo l’ipotesi di una bad company che incorpori l’indebitamento pregresso e (idealmente) le possibili conseguenze del processo sportivo prossimo venturo. Di fatto, Vavassori proprietario con Patrizia Testa amministratore delegato in pectore per i mesi (non pochi) necessari a regolarizzare la situazione. E con l’amministrazione locale a vigilare. La partita (forse) è ancora tutta da giocare.

Giovanni Castiglioni