Paolo TomasoniUn mese esatto al primo impegno ufficiale (23 agosto, esordio nella Coppa Italia di categoria) e della Pro Patria che, sul campo, dovrà affrontarlo non c’è ancora traccia. Inevitabile effetto collaterale di una trattativa di cessione che, dopo il rovente botta e risposta di martedì, è ancora oggetto di taglio e cucito tra le parti. Se non altro, il triangolo Vavassori-Palazzo Gilardoni-Testa squadernato 48 ore fa, ha aperto gli occhi sulle reali intenzioni dei protagonisti in scena.

Il patron vuole vendere. Ma vuole farlo solo alle sue condizioni. La prima è che nessuno metta becco nella gestione economica del suo quadriennio e la seconda è che le scelte operative per la stagione entrante facciano ancora capo a lui. Prova ne è che il surplace delle ultime settimane (e il colpo di mano dell’iscrizione) porterà quasi certamente al varo di una struttura tecnica da lui promossa. E che Patrizia Testa dovrà (suo malgrado?) accettare.

In questo senso, i due nomi più gettonati restano quelli di Paolo Tomasoni (ex Varese sia da giocatore che da allenatore) per la panchina e di Alessandro Merlin per il ruolo di direttore sportivo. In realtà, lo stesso Merlin sta ancora operando per conto della Novese (in particolare sul fronte allenatore). Ovviamente nulla vieta che, sottotraccia, lo stia facendo anche per la Pro Patria prossima ventura. Sarebbe però curioso che un DS operi contemporaneamente per due società della stessa categoria (e, probabilmente, dello stesso girone). Di fatto una normale anomalia (copyright Pietro Vavassori). Che, dalle parti dello “Speroni”, non sarebbe certo una novità.

Giovanni Castiglioni