In attesa del consiglio federale odierno che dovrebbe stabilire il format dei prossimi campionati (si va verso una Lega Pro a 54 squadre, 18 per girone), a tenere banco sono sempre le insondabili intenzioni di Pietro Vavassori. Quando il patron definisce “impossibilissimo” (La Provincia di Varese di ieri) l’arruolamento del club biancoblu nella terza serie prossima ventura esclude davvero questa possibilità? Ovviamente no. Anzi. A superlativi assoluti e a ipotesi categoriche (poi smentite dai fatti), abbiamo ormai fatto il callo. Semmai, l’interpretazione autentica potrebbe essere l’ennesimo appello. Inviato a chi (da Patrizia Testa in giù) potrebbe supportarlo nella gestione economica della stagione entrante. Della serie: da solo, la Lega Pro non la faccio. Difficile pensare, però, a qualcuno disposto a mettere in un’attività dei quattrini con la (quasi) certezza di avere poi potere decisionale prossimo alla virgola.
Serafini-a-veneziaSempre per i motivi di cui sopra (leggasi possibile riammissione tra i professionisti), il semi-ritiro di Olgiate Olona rischia (almeno fino a Ferragosto) di trasformarsi in un talent velleitario. Non ce ne voglia infatti Paolo Tomasoni che sta portando avanti il casting con invidiabile perizia, ma quanti dei profili da lui provinati sarebbero poi abili per l’eventuale Lega Pro? Domanda retorica. Risposta non necessaria.
Per chiudere, due parole su un addio che rappresenta il definitivo sipario sullo scorcio recente della storia biancoblu. Dopo Giampaolo Calzi, anche Matteo Serafini ha raggiunto un accordo con il Venezia. Con i lagunari, l’ex capitano tigrotto, giocherà la prossima Serie D. Si chiudono così sei anni intensissimi costellati da tanti gol (77), due amarissime retrocessioni, una struggente promozione e stravaganze societarie in serie. Insomma, un ottovolante emotivo da palpitazioni. I capelli grigi, Nonno Teo, li deve tutti alla Pro Patria.

 Giovanni Castiglioni