Davide Kolec, classe 1992, di origine croata è il nuovo allenatore della formazione di seria A1 maschile del Cassano Hc e subentra al posto di Robert Havlicek dopo 11 anni. Noto nell’ambito giovanile cassanese: ha infatti allenato fino allo scorso anno gli under 18, conquistando il titolo regionale; l’anno prima il secondo posto italiano con la stessa squadra però under 16. Oggi a lui viene affidata la prima squadra del Cassano Hc e la serie A2, segnale evidente che questo giovane gode di buona stima da parte della società, e, per lui, una nuova ardua avventura per mettersi in gioco sempre più e crescere nel ruolo di allenatore.

Ti è stato affidato un ruolo molto importante, come pensi di affrontare la stagione? 
“Sicuramente lavorando tanto con buona volontà e ottimismo. Credo che solo il duro lavoro possa creare le basi per fare cose grandi. Sotto l’aspetto personale mi sento molto motivato, è una nuova avventura, so anche che per l’età che ho, molti mi giudicheranno già, ma io voglio sfatare questo mito e penso che questa squadra meriti. Voglio vedere se tutto quello che ho trasmetto alle giovanili, riesco a trasmetterlo alla prima squadra, voglio capire se tutto quello che ho fatto e sto facendo ha un senso, “se sono bravo o no”.

Non hai un approccio troppo rigido con te stesso?
“Io sono fatto così. So che posso dare tanto, perchè m’impegno, studio, approfondisco e dò veramente l’anima in quel che faccio, quindi poi voglio capire”.

Parlando appunto della tua età, hai 23 anni, temi il fattore età rispetto ai tuoi giocatori? Molti sono anche più grandi di te.
“Io penso che un giocatore, se professionista, non guarderà l’età, ma guarderà quanto una persona sa e quindi acquisirà fiducia nel coach che ha di fronte. Spero non ci siano pregiudizi iniziali; io sono solo un altro allenatore e vorrei essere giudicato sul mio lavoro e non prima di farlo”.

Da dove deriva questa tua impostazione rigida, nel senso che hai bene in mente cosa vuoi fare, e allo stesso tempo sei sempre in moto per ricercare? 
“Io ho un carattere vivace, ma sono metodologico, ordinato, mi piace sapere cosa si fa e perchè, non riuscirei a fare una cosa senza sapere quello che sto facendo. Quindi io esamino, studio, approfondisco e se ritengo che una cosa sia giusta o possa funzionare la faccio, altrimenti non mi butto nel buio. Mi piace andare a fondo nelle cose fino a che non sono sazio, sono giovane e so che dovrò studiare tantissimo  e ora sono solo all’inizio”.

Da dove nasce la passione per la Pallamano?
“La passione per lo sport nasce da mio zio, lui è un famoso preparatore atletico, attualmente è il preparatore della nazionale di volley russa, grazie a lui ho iniziato a giocare a pallamano. Mi è sempre piaciuta la vita che faceva come sportivo e preparatore, ricordo il suo modo di spiegare le cose che mi affascinava e quando ero piccolo mi faceva un’impressione gigante con la sua tutona Adidas. E’ sempre stato il mio esempio”.

Come sei arrivato a Cassano? 
“Sono arrivato nel 2011, inizialmente con l’obiettivo principale di intraprendere la carriera universitaria in Scienze Motorie e poi di giocare a pallamano. Ho iniziato però prima a giocare in A2 con qualche presenza in A1 e ad allenare gli U12 che sono oggi gli U16, e ci tengo a dire che questa squadra mi ha dato tantissimo, perchè mi ha dato la forza, mi ha fatto capire che forse avevo le doti per fare l’allenatore.
A fine stagione, mi sono rotto il crociato e, non potendo più giocare, mi sono dedicato solo al ruolo di allenatore. Mi sono iscritto all’università e sto per laurearmi, credo ad ottobre, con la tesi dal titolo “Difesa profonda nella pallamano moderna”. Ho intenzione di continuare con la Laurea Magistrale dello Sport a Milano con indirizzo “Teoria e metodologia dell’allenamento”.

Lunedì, 10 agosto, riprendono gli allenamenti, come saranno impostati? So che hai già fornito a tutti i tuoi giocatori una “pre-pre preparazione”.
“E’ già tutto pronto. Preferisco iniziare prima rispetto agli altri anni, anche perchè le altre squadre hanno già iniziato. Le prime due settimane di allenamento verteranno sulla prevenzione agli infortuni, ovvero cercheremo di creare le basi fisiche e tattiche sulle quali lavorare. Poi progressivamente daremo sempre più intensità agli allenamenti per riuscire a preparare la squadra alla prima partita di campionato, con tutti gli intermezzi e cioè il Memorial Tacca del 28-29-30 agosto”.

Cosa ti aspetti dalla tua squadra? 
“Mi piace tanto la squadra che avrò e per me abbiamo le potenzialità per seguire il trend dello scorso anno, quindi arrivare alla fine della regular season tra le prime quattro ed accedere ai play off”.

                                                                                                                        Federica Scutellà