La finalissima, persa, per andare in serie B2 è ormai un ricordo lontano nel tempo. L’intenzione di riprovarci, invece, è un sentimento forte e ben presente. L’IMO Robur Basket Saronno si ripresenta ai nastri di partenza della serie C1 (chiamarla C Gold proprio non ci riesco…) con ambizioni giustificate dalla tradizione e dal peso tecnico di una squadra che sembra attrezzata per fare bene.
«Puntare in alto in un campionato che ci ha sempre visti tra i protagonisti è -dice Ezio Vaghi, Presidente della Robur Saronno-, una questione di DNA, fa parte del nostro modo di vivere e intendere la pallacanestro e, sia detto con tutta l’umiltà possibile, è un fatto che ci appartiene. Sulla base di questa premessa è ovvio che anche per la stagione che va ad incominciare nutriamo obiettivi elevati e importanti e abbiamo la volontà di fare bene».

Volontà che, immagino, sarà suffragata da fatti concreti: che formazioni hai allestito?
«Insieme a coach Paolo Piazza, ovviamente confermatissimo in virtù dell’ottimo lavoro svolto, abbiamo prima di tutto voluto ringiovanire il gruppo acquisendo giocatori o decisamente più giovani, o più “sani” e in grado di garantire, almeno sulla carta, un rendimento più continuo perché meno condizionato dal rischio di acciacchi da lungodegenti. Ecco quindi inquadrati gli arrivi di Bellotti, playmaker giovane, ma con personalità tecnica e mentale spiccata e già con significative esperienze alle spalle; di Guffanti, guardia fisicata, giocatore-collante e, tecnicamente, in possesso di entrambe le dimensioni offensive quindi capace di arrivare al ferro e conclude anche dal perimetro; di Cacciani, ala grande giustamente considerata uno dei top in categoria e, infine, del terzetto che piazzeremo sotto canestro: Petrosino, Lanzani e Aceti. Si tratta di tre giocatori che, perfettamente complementari per qualità tecniche e fisiche, ci sono piaciuti anche sotto il profilo delle motivazioni. Petrosino è un centro giovane che dopo esperienze in B2 a Fondi, torna vicino a casa (è di Milano, ndr) ed è alla ricerca di un lancio definitivo in un club che gli dia fiducia e responsabilità. Saronno potrebbe dunque essere il suo approdo ideale. Lanzani, invece, è un 4/5 molto esperto (classe ’82) che dopo aver trascorso una carriera spesa in modo più dignitoso nelle categorie inferiori, ha deciso di salire sul treno che gli abbiamo proposto e misurasi con un livello per lui nuovo. Aceti, infine un pivot giovanissimo, classe 1997, che dopo le giovanili e la DNC disputati con la maglia di Cantù vuol mettersi alla prova in un contesto più duro e competitivo. A completamento del roster ci saranno i confermati Alessandro Gurioli, ala piccola, Matteo Leva, jolly nel reparto esterni, purissimo prodotto del nostre settore giovanile, nonché nuovo capitano del nostro gruppo e Stefano Minoli, che uscirà dalla panchina come cambio del playmaker».

Obiettivi elevati, hai detto. Quali nello specifico?
«L’ingresso nei playoff rappresenta il minimo sindacale, poi -conclude Vaghi-, una volta nella post-season può succedere di tutto…».

Massimo Turconi