L’uomo dei numeri ora non conta più. Paolo Salmini ha rassegnato dimissioni irrevocabili alla Pallacanestro Varese dal ruolo di responsabile delle statistiche. Il 73enne Salmini ricopriva quel ruolo dal lontanissimo 1970: 45 anni di statistiche e numeri apparentemente insignificanti, ma che per Paolo erano un mondo intero. È anche recordman: in tutta la Serie A di basket nessuna società può vantare un rapporto così duraturo con un proprio dirigente. Basterebbe questo per fare di Salmini una colonna, o meglio, una leggenda della Pallacanestro Varese, anche se non ha mai amato farsi vedere. Adesso si aprirà un nuovo capitolo per l’Openjobmetis, che dovrà trovare un sostituto che possa rimpiazzarlo, anche se non sarà facile.

Salmini faceva tutto questo per passione, senza chiedere nulla in cambio: si è dato da fare in un campo in cui carta e penna la facevano da padrone. Paolo si è innamorato del basket, e dei colori biancorossi, nel 1969, quando ha cominciato a recarsi al palazzetto da tifoso. All’inizio, si segnava tutto su un cartoncino, poi dagli anni ’80 è diventato tutto online, soprattutto da quando la Lega Basket ha organizzato il servizio di raccolta dati. Ma il suo lavoro non si limitava alle statistiche, perché Salmini raccoglieva e catalogava anche cassette per gli allenatori, ritenute da sempre strumenti preziosissimi per le scelte sul campo.

E se 45 anni fa bastavano – se così si può dire – due occhi attenti per saper guardare la partita, ora con l’avvento dei computer il basket è letto come una vera e propria scienza. Si è evoluta anche la rilevazione delle statistiche, importanti non solo per dirigenti e coach, ma anche per il tifoso che vuol conoscere di più il suo idolo. Salmini è sempre stato dietro al correre della tecnologia, ma dopo tutto questo tempo speso fra mouse e stampante ha deciso di dire basta, e godersi le partite “solo” da tifoso. Ma gli occhi con cui guarderà Varese non saranno mai come tutti gli altri

Luca Mastrorilli

(immagine tratta dal sito laprovinciadivarese.it)