Pierre-Emerick Aubemayang spacca nella Bundesliga? La Pro Patria reclama la sua parte. Un sillogismo che il neo presidente tigrotto Emiliano Nitti vorrebbe ora mettere a profitto. In realtà, quella della valorizzazione dell’attuale stella del Borussia Dortmund non sarebbe una primizia assoluta. Pare infatti che già Vavassori avesse in animo il colpaccio, lasciato ora in dote ai suoi successori in via Cà Bianca.
Ipotesi praticabile? Ricostruiamo all’ingrosso la vicenda. Dopo aver fallito un provino con il Milan, Pierino (come venne ribattezzato allo “Speroni” il gabonese classe 89) veste la maglia biancoblu nelle categorie Giovanissimi e Allievi dal 2002 al 2005. L’accordo del padre Pierre (altro ex calciatore) con l’allora responsabile del settore giovanile Beppe Scienza è però quello di lasciare libero senza indennizzo il figliolo nel caso in cui venga richiesto da un’altra società. Così, quando si rifa vivo proprio il Milan, la promessa viene mantenuta.
E qui veniamo al nocciolo della questione. In tema di valorizzazioni, il “Regolamento Status e Trasferimenti dei calciatori della FIFA” definisce il funzionamento del meccanismo di solidarietà all’art. 21: “Qualora un professionista venga trasferito prima della scadenza del suo contratto, la/le società che hanno contribuito alla sua istruzione e formazione riceveranno una parte dell’indennità che viene corrisposta alla società precedente del calciatore”. Il pagamento del contributo di solidarietà si ha però solo quando vi è un trasferimento oneroso internazionale. In questo caso viene riconosciuto un premio in percentuale alle formazioni che hanno formato il calciatore dal 12′ anno di età in poi. Nello specifico “La società di destinazione è tenuta a versare il contributo di solidarietà alla/alle società hanno provveduto alla formazione del calciatore, entro e non oltre i 30 giorni dalla data del tesseramento del calciatore”.
Tanto per farsi un’idea, l’estate scorsa il Lumezzane incassò 200.000 euro dal passaggio di Mario Balotelli dal Milan al Liverpool. Cifra pari allo 0,25% dei 20 milioni spesi dai reds moltiplicato per i 4 anni di militanza del Balo in Valgobbia. Nel caso di Aubemayang, le due cessioni internazionali a titolo oneroso successive alla sua esperienza bustocca furono quella del 2011 (Milan/Saint-Etienne, 1 milione di riscatto dopo il prestito) e quella del 2013 (Saint-Etienne/Borussia Dortmund, 13 milioni più 2 di bonus). Le parentesi precedenti a Digione, Lille e Monaco avvennero solo in prestito. A spanne, quindi, la Pro Patria potrebbe bussare a denari al Westfalenstadion (ora Signal Iduna Park) reclamando (mal contati) non meno di 110.000 euro (anche se Nitti ieri ha lasciato intendere cifre sei volte superiori). Ma di mezzo c’è anche un fallimento pilotato (quello del 2009) con conseguente cambio di ragione sociale.
Insomma, un intrigo internazionale che non sembra però scoraggiare la nuova proprietà biancoblu.

Giovanni Castiglioni