Riportiamo la lettera aperta di Guido Borghi giunta in seguito alla decisione di chiudere la stagione in anticipo.
“Cari cittadini ,
comincio questa lettera chiedendovi scusa , soprattutto a quelli che recandosi alle corse cercano svago e divertimento e hanno trovato invece un clima di tensione che ha disturbato lo svolgimento dei giochi; mi assumo personalmente le responsabilità legate al malfunzionamento delle gabbie e anche all’assenza del trattorista alla partenza di martedì.
Me ne assumo le responsabilità perché non voglio credere alle mosche velenose che mi ronzano intorno pettegolando che dietro a quanto avvenuto nelle ultime serate all’ippodromo ci sia un complotto legato al trasferimento delle scuderie nel nuovo centro a Caravate , non ci credo perché conosco le persone che lavorano intorno alle corse , persone che raccontano passione e impegno – qualità ed entusiasmi che la società che presiedo ha sempre ricambiato con altrettanta cura e altrettanta dedizione al lavoro .
Spero che la mia buona fede mi ripaghi e ripaghi noi tutti .
Presiedo questa società da 15 anni, una presidenza che vale molti oneri ma pochissimi onori: sono stato nel tempo accusato delle ingiurie peggiori: come quando abbiamo chiuso le piste a causa di una imponente nevicata o quando abbiamo tagliato il servizio di guardia notturna , sia chiaro che questi non sono stati dispetti o prove di forza nei confronti di chi cercava sterili battaglie, purtroppo, e non me ne vergogno a dirlo sono stati la causa di tagli che abbiamo dovuto fare per sopperire ad una crisi economica che ha colpito anche noi.
E ci ha colpiti duro come sta colpendo duro tutto il nostro paese. I grandi lavoratori della Varesina non si sono fermati, nonostante i tagli, la crisi, gli stipendi saltati , i fornitori che lavorano per noi da anni ci sono venuti incontro nei pagamenti dilazionati, hanno tenuto duro tutti , tutti quelli che credono nel futuro . Perché nonostante il momento storico sia gravoso e demoralizzante , al futuro dobbiamo crederci, e qui alla Varesina ci stanno credendo tutti.
Siamo certamente tra le società che in questi ultimi anni hanno più investito nel mondo dell’ippica per migliorare le strutture tecniche e di ricezione del pubblico; nello specifico è stato creato un centro di allenamento in un’area predisposta con attrezzature idonee per l’allenamento dei cavalli da corsa e all’interno dell’ippodromo è stata migliorata l’illuminazione e sono stati creati nuovi spazi di aggregazione per il pubblico (nuova agenzia ippica, sala slot, migliorie al bar del Tondino).
È stato presentato al Comune di Varese un progetto per la sistemazione delle scuderie; lo stesso riguarda tutto il comprensorio dell’ippodromo ed è sicuramente equilibrato, di qualità e non invasivo. Sicuramente non si può parlare di speculazione edilizia in quanto il ricavato di quest’attività verrà reinvestito nell’ippodromo che è di proprietà del Comune di Varese e quindi andrà a beneficio della collettività. La destinazione d’uso delle vecchie scuderie è incerta e non definita, respingo ogni accusa con la quale mi si trasforma in un mero speculatore edilizio accusandomi di aver già preso accordi con catene di supermercati o altri colossi.
È prevista la realizzazione di un centro ippico per portare a Varese concorsi di livello nazionale ed internazionale; la realizzazione di una pista di trotto per poter dare il duplice spettacolo (trotto e galoppo) a tutti gli appassionati dei cavalli; ovviamente queste nuove strutture saranno dotate di tutti i moderni servizi di accoglienza.
Parte del ricavato verrà ulteriormente investito nel centro di allenamento di Caravate con aggiunta di piscina, giostra, tapis roulant per allenare al meglio e per poter controllare al meglio le condizioni fisiche dei cavalli. E parte per tornare in pari con i conti.
A questo proposito, vi invito a visitare la nuova realtà di Caravate e a vedere con i vostri occhi quanto abbiamo realizzato per il benessere dei cavalli e di chi ci lavora , è una struttura che forse per storia e tradizione non vale quella dell’ippodoromo , ma in termini di accessibilità e servizi è paragonabile alle più belle strutture della nostra provincia . E dovremmo esserne tutti orgogliosi.
Tutto questo è stato fatto perché le scuderie sono considerate attività insalubri di primo grado e devono essere situate non più in centro alla città ma in un ambiente naturale ed idoneo per il benessere degli animali e degli uomini.
Da parte mia e di tutti i collaboratori esiste la volontà di far tornare questo sport ai grandi fulgori del passato e tutto questo sta avvenendo attraverso grandi sacrifici che tutti noi stiamo facendo: gli operatori ippici attraverso la devastante riduzione del 50% dei premi al traguardo che mette a repentaglio il sostentamento di tutti; per gli ippodromi la decurtazione del 50% delle remunerazioni è un grande sacrificio in quanto devono comunque garantire i medesimi servizi.
Quindi perché l’ippica possa tornare ai tempi gloriosi di Ribot, Sirlad e del più recente Varenne è necessaria una unità di intenti di tutte le componenti ippiche soprattutto in questi difficili momenti di congiuntura economica.
Per ricostruire questo stato di solidarietà tra tutti gli operatori e per perseguire questa unità di intenti sopra menzionata d’accordo con l’ente tecnico è stato deciso di rinviare la giornata del 31 agosto ad altra data.
Un’ultima cosa, sulla quale non posso transigere rispetto alle accuse che mi sono state mosse: la passione. Mi hanno detto e peggio ancora mandato a dire che abbiamo perso la passione.
Ho vissuto di questo entusiasmo tutta la mia vita , entusiasmo che considero la qualità più alta che un essere umano possa avere – l’ho imparata da mio padre, un uomo straordinario che ha fatto tutto quello che ha fatto mosso dalla passione e dall’amore – scegliendo Varese come sua casa e suo impegno, difendendo la città con orgoglio rendendola grande e vincente nel mondo .
Un testamento morale che per me vale moltissimo”.
Guido Borghi