Quando Diawara prende palla in post basso e serve uno splendido pallone per il taglio centrale di Kangur tutto il PalaWhirlpool si alza in piedi ad applaudire. E' il momento più intenso e bello di Cimberio-Novipiù ed è proprio la coppia di super ali a siglarlo. D'altronde, si sa: con l'ingaggio dell'ala francese Varese ha puntato forte su un giocatore che fa della forza fisica oltre, naturalmente alla tecnica il suo punto di forza in un campionato dove poche altri ali hanno la stessa esuberanza atletica. I numeri parlano di 14,7 punti di media con uno strepitoso 60% da tre punti, la ragione di un esterno fondamentale per la buona riuscita dei piani biancorossi 2011-12. Andiamo a sentire il Diawara pensiero sullo stato dell'arte in casa Cimberio dopo le prime giornate di campionato.

Contro Casale Monferrato, siete finalmente riusciti ad uscire dalle sabbie mobili della formazione di Crespi quando siete riusciti a dare la palla in area con continuità.
“Penso che dobbiamo sempre giocare sia dentro l'area che fuori di essa. Questo è il senso del basket. Quando la palla arriva vicino a canestro, poi è più facile anche trovare un passaggio per un facile tiro da tre punti, ad esempio. Diciamo che quando si gioca la palla dentro, poi è più facile per tutti i giocatori in campo trovare i giusti spazi”.

Per la prima volta in stagione si è finalmente vista una Cimberio trainata dalla coppia Diawara-Kangur. Lo si è detto e letto tante volte quest'anno, ma da questa coppia di ali passeranno molte fortune di questa Varese.
“E' vero, è stata la prima volta che abbiamo giocato insieme. Più che altro, sottolineerei che è stata la prima volta che siamo riusciti a giocare insieme il finale della partita e devo dire che la nostra presenza è stata utile alla squadra. Ora, dobbiamo lavorare ogni giorno per migliorare la nostra intesa e per fare ancora di più la differenza in campo”. 

Vedi una coppia di ali che vi assomigli come caratteristiche fisiche e tecniche in questa Serie A?
“No, non c'è un'altra coppia di ali così. Io posso giocare sia dentro l'area che sfruttare il mio tiro dalla distanza. Quando gioco in area, Kangur può sfruttare lo spazio lasciato libero sul perimetro per tirare da tre punti sugli scarichi. Penso che abbiamo già una buona intesa e dobbiamo solo lavorare per renderla ancora migliore”.

Hai già avuto modo di farti un'idea su Roma, prossima avversaria di Varese?
“No, anche perché non ho avuto modo di vederli. Della formazione romana conosco Datome, Dasic, Crosariol per averci giocato contro l'anno scorso con la maglia di Brindisi”.

Quali pensi possa essere la chiave per fare risultato sul campo della Virtus Roma?
“Sicuramente la difesa. Sarà una trasferta molto dura così come sarà difficile violare quel campo. Dobbiamo andare là con la giusta mentalità e il giusto atteggiamento per cercare di strappar loro la vittoria”.

Hai giocato per quattro anni in Nba tra Denver e Miami. Lo ritieni un capitolo chiuso oppure pensi di poter tornare di là dell'oceano?
“Penso che le porte siano sempre aperte. Vedremo cosa accadrà: se il futuro mi riserverà di giocare ancora in Europa o se avrò la possibilità di tornare a giocarmi le mie carte in America. Vedremo”.

Hai già avuto modo di visitare e conoscere Varese? 
“Sì e devo dire che mi piace. Poi, è in una ottima posizione perché in breve tempo puoi essere a Milano piuttosto che a Como o in Svizzera. Magari farà freddo, ma anche a Parigi, dove sono cresciuto, non è che ci sia un clima tropicale!”.

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