In estate Alice Degradi è stata confermata in biancorosso. Insieme a Giulia Pisani, è dunque la veterana di un gruppo quasi completamente rifondato e, nonostante la sua giovane età (è classe ’96), si propone come una delle leader della squadra. Terminata la scuola, ha da poco iniziato a frequentare all’università Ingegneria Gestionale.

 

2015-219-Uyba-Bolzano-2a-039-0U1A0932Alice, come è andata la maturità? Più difficili gli esami o giocare la finale di Champions in Polonia l’anno scorso?
“Sto bene, grazie, e la maturità è andata bene. Sono due cose diverse: la prima mi mette pressione agonistica mentre la seconda no”.

Dopo gli esami sei riuscita a fare il viaggio avventura zaino in spalla o sei stata impegnata con la pallavolo?
“Purtroppo non sono riuscita a viaggiare in quanto sono partita subito con la nazionale (sguardo tra il dispiaciuto e l’incavolato, ndr). Ho fatto la maturità durante gli allenamenti della nazionale e la mia settimana di vacanza l’ho passata a studiare”.

A questo proposito, come è andata in nazionale? So che il calendario era davvero molto fitto. “È stata molto impegnativa su tutti i fronti e mi sono anche infortunata. Ho passato tutto giugno con le stampelle e riprendere è stata dura”.

Al tuo ritorno, ti aspettava una squadra praticamente nuova: nuovo allenatore, nuovo staff, nuove compagne. Come ti trovi con loro? È molto diverso il modo di lavorare di Mencarelli? Se sì, come ti approcci alle novità?
“Mi trovo benissimo con le mie compagne e con il nuovo allenatore. Il modo di lavorare è diverso perché ci sono tipi di giocatrici diverse rispetto allo scorso anno. Non me la sento di fare paragoni perché penso che entrambi siano degli ottimi allenatori ma si sono trovati due gruppi differenti con esigenze ovviamente diverse da gestire”.

Fra le tue nuove compagne due sono americane, una turca e una canadese. Come comunicate, visto che dici che l’inglese non è il tuo forte?
“Non è il mio forte secondo la mia ex prof di inglese, in quanto aveva il dente avvelenato nei miei confronti; non le andavo molto a genio perché l’anno scorso ero assente a scuola il sabato e il mercoledì, guarda caso quando lei aveva lezione e pensava che le giustificazioni di Enzo (Barbaro, ndr) fossero fasulle seppur ci fosse il suo numero di telefono e avesse la possibilità di chiamarlo. Non ha mai voluto sentire ragioni e riteneva improbabile che io potessi perdere tutti quei giorni di scuola per la pallavolo”.

Al trofeo “Bruna Forte” vinto dalla UYBA e anche nella partita contro Bolzano ti abbiamo vista spesso alle prese con la ricezione e i progressi sono stati tanti. Come ci sei riuscita?
“Ho lavorato duramente perché ero consapevole di dover migliorare quel fondamentale. In questo ha giovato il mio infortunio alla caviglia perché, non potendo saltare in quel periodo, ho trascorso molto tempo ad allenarmi in ricezione e lo sto facendo tuttora. So che può diventare un mio punto di forza”.

Agli allenamenti sei quasi sempre la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via. Dove la trovi tutta questa energia?
“Finché ho energia do tutto. Il problema è che ogni tanto non mi so dosare e quindi dovrei forse capire meglio i miei limiti. Comunque, la mia tendenza è cercare di allenarmi il più possibile”.

2015-222-Modena-Uyba-3a-0U1A2423Non sei stata mai molto social; sei poco su Facebook e per nulla su Istagram. Come hai preso la novità delle riprese negli spogliatoi? Ti senti un po’ spiata? O per non farti trovare in disordine hai deciso di prendere lezioni di trucco e parrucco da Miss Murone Pisani?
“Ride. Diciamo che il fatto delle riprese non mi pesa e non ci faccio nemmeno troppo caso; quindi, nessuna lezione di trucco e parrucco prima delle partite”.

Dopo la prima di campionato, come dopo l’ultima del campionato scorso, ti abbiamo visto piangere? Tristezza o rabbia? E come superi i momenti di difficoltà in campo e fuori?
“Dopo la prima di campionato le mie lacrime sono state più di rabbia, mentre dopo l’ultima partita dello scorso anno ho provato più tristezza perché mi è dispiaciuto che la bellissima stagione fosse finita in quel modo. Quando succedono queste cose dormo sempre poco, ma dal giorno successivo cerco di non pensarci più e di guardare oltre”.

Nelle ultime partite hanno scritto di te che sei uscita alla distanza. Merito delle avversarie o semplicemente dovevi prendere loro le misure?
“Di solito non ascolto voci terze non vicine a me, seguo le indicazioni solo del mio allenatore e ciò che pensano i giornalisti non è un problema”.

Se c’è una cosa che è evidente di te è che non molli mai. Qual è il tuo segreto?
“Tutti hanno i momenti di cedimento e io non faccio eccezione; cerco semplicemente di mascherarlo il più possibile”.

Ti sei iscritta all’università, ad Ingegneria Gestionale. Quanto è difficile studiare e allenarsi? Riesci a frequentare o fai tutto da autodidatta?
“Frequento il lunedì e il martedì. Mi sono fatta degli amici in università che mi passano gli appunti; cerco di conciliare tutto stando attenta a non esagerare con la voglia di studiare perché comunque devo dare la priorità alla pallavolo. Diciamo che ad inizio settimana sono più concentrata per l’università mentre nel fine settimana lo sono di più per la partita”.

Ed è meglio la vita da pendolare su e giù dai treni o un allenamento di tre ore in palestra?
“Vado i  macchina, ma mi piacciono entrambi”.

Quest’anno non partecipate alla Champions e non devi più andare a scuola tutte le mattine come i liceali, quindi avrai un sacco di tempo libero. Come lo impieghi?
“Ahah, mi impegno a frequentare l’università il più possibile. Ad Ingegneria non ci si può permettere di saltare troppe lezioni”.

2015-219-Uyba-Bolzano-2a-069-IMG_0716C’è stato un momento nella fase preparatoria in cui sei stata capitano. Quando il coach ha deciso di assegnare il ruolo ad Hagglund come ti sei sentita? Sollevata o dispiaciuta? Sei contenta della scelta?
“Sono contentissima in quanto ritengo giusto che lo faccia lei perché ha le doti  da leader. Non sono affatto dispiaciuta perché sapevo che  non sarei stata io il capitano. Come l’hanno fatto Angelina e Cialfi, l’ho fatto anche io”.

A quale di queste bande ti ispiri di più?
– La banda Bassotti
– 
La banda Bardò
– 
La banda del tuo paese
“Ahaha, non conosco le prime due risposte, ma opto lo stesso per la prima. Io però leggevo Geronimo Stilton”.

Tutti mi dicono che sei una secchiona; puoi spiegarmi perché sei anche così carina?
“Ahah, non so rispondere. Questa non è una domanda, è una tua pseudo affermazione e comunque la bellezza è soggettiva”.

È vero che nessuno dei tuoi compagni ti prendeva in giro per paura delle tue schiacciate?
“Più che per le schiacciate, per le sberle. Quando dovevano prendermi in giro lo facevano senza remore (pare che fossero tutti centometristi per evitare le mani di Alice, ndr)”.

Ma se quando ridi ti fan male le orecchie, quando piangi che succede?
“Come fate a sapere questo particolare?! Quando piango è un degenero!”.

La più famosa Alice è quella di Alice nel Paese delle Meraviglie: è vero che dopo due sorsi di birra sei anche tu in quel magico mondo?
“Non è assolutamente vero. Anzi, con l’insulina reggo addirittura di più”.

Anche tu ti sei iscritta ad Ingegneria. Ma sei matta? Scommetto che questa decisione l’hai presa quando appunto eri nel magico mondo di Alice: confermi?
“Abbastanza (ride, ndr)”.

Manuel Prearo e Michela Guarino
(foto di Gabriele Alemani)