Almeno l’Openjobmetis potrà passare il Natale senza preoccupazioni eccessive. Quelle sono aleggiate ieri sera a pochi minuti dal termine della partita contro Cremona, in cui Varese prima ha dominato, poi si è fatta clamorosamente rimontare, poi ha vinto all’overtime. E se i due punti devono arrivare soffrendo in questa maniera, ben venga. Partendo dalla fine – cioè dal termine dei tempi regolamentari – il mondo del social si è scatenato sull’episodio che poteva decidere la partita. L’Openjobmetis si trovava in vantaggio di tre punti (71-68) con una manciata di secondi al termine, con la palla in possesso di Cremona. E cosa fanno Cavaliero e soci? Sarebbe meglio dire cosa NON fanno, dato che Varese concede incredibilmente il tiro del pari a Turner senza commettere quel fallo che avrebbe quasi assicurato la vittoria. Sui social ci si scatena: possibile che dalla panchina non si sia ordinato il fallo? C’è chi dice che con tutto il trambusto che c’era non si sono sentite le indicazioni di Moretti, altri replicano che non hanno visto nessuno sbracciarsi, altri ancora dicono che dei giocatori professionisti devono agire senza che glielo venga ordinato. Dove sta la verità? Non si sa, e probabilmente fra qualche giorno ci dimenticheremo anche di questo episodio. Perché c’è qualcos’ altro di più importante: è la vittoria di Moretti. Il suo capolavoro tattico, anche se non mancano le pecche: i due punti sono arrivati nonostante 25 palle perse e uno scarno 25% da tre punti. Moretti, dicevamo. Oltre che dal punto di vista tattico il suo apporto è stato fondamentale per la testa dei giocatori. Ha fatto capire che anche Varese è invischiata nella lotta per non retrocedere, e che se non si sveglia può finire nel baratro. E solo così si può diventare grandi e battere come ieri la capolista. E non dimentichiamoci le condizioni in cui Moretti ha preparato questa partita: in un colpo solo in una settimana ha perso quattro giocatori. Prima l’addio di Ukic, poi i tagli di Thompson e Shepherd e poi Galloway, messo fuori rosa. Adesso si tornerà in campo già domenica: Varese è attesa dalla mission impossible di Reggio Emilia.

Uno dei protagonisti del match è stato Ferrero, che è riuscito a limitare l’apporto di Vitali. Dopo la partita ha parlato ai canali social biancorossi: “Io ho fatto solo quello che sono capace di fare. Ho pensato solo di mettere qualche granellino di sabbia nel loro meccanismo perfetto. Ho messo pressione sul portatore e questo all’inizio ha contribuito a limitare la loro fluidità. È stato un modo per aiutare la squadra diverso dal fare punti. Sono contento di questa vittoria, ne avevamo bisogno”. Ferrero è anche partito in quintetto: “Sono contento, giorno per giorno do il massimo in allenamento e faccio quello che può essere utile per la squadra. Questa volta era utile la mia aggressività e ha portato bei frutti”. E nel frattempo si deve muovere qualcosa in sede di mercato. Varese – lo abbiamo detto poco sopra – ha perso quattro giocatori ed è arrivato il solo Kangur. Per l’ultimo tesseramento non c’è fretta, perché sarà l’ultimo che l’Openjobmetis potrà fare. Fra poco saluterà a tutti gli effetti anche Galloway, bocciato per problemi comportamentali dopo aver già rischiato il taglio in estate. L’ultimo tassello dell’Openjobmetis versione 2015-2016 dovrà essere per forza l’uomo giusto: si cerca una guardia con punti nelle mani (Nick Johnson?) che possa anche aiutare Wayns a fare da leader della squadra. Un profilo non semplice da trovare, ma Arrigoni e Moretti possono anche scandagliare il mercato dei free agent NBA. Non c’è fretta – non si può più sbagliare -, ma il nuovo giocatore arriverà sicuramente entro la prima settimana di gennaio.

lu.mastro.